La fine di un percorso

Tutte le declinazioni di "Stampare" step#25

All'interno di questo blog è stato studiato il verbo "stampare", partendo ovviamente dall'etimologia del verbo e delineandolo in diverse lingue. Il verbo però nasce dal sostantivo "stampa" sia etimologicamente che storicamente infatti la storia della stampa inizia nel 600 d.C in Cina. Ma andando ancora di più in fondo, possiamo delineare il fattore primo di "stampare" cioè la scrittura, su cui i popoli antichi delinearono una vera e propria mitologia.
Se immaginassimo una linea del tempo dove porre gli avvenimenti più importanti riguardo il mondo dello "stampare avremo il Medioevo( 1 e 2), che godrà per un lasso di tempo veramente breve della stampa a caratteri mobili di Gutenberg, che sarà utilizzata da Martin Lutero per la diffusione delle sue 95 tesi, poi avremo il Settecento, in cui sono presenti anche delle riforme legislative che riconoscono la proprietà intellettuale dei libri, e che inoltre è il secolo dell'invenzione di Robert, ovvero "la macchina continua", che aumentò la produzione della carta, materiale essenziale per la produzione di massa, grazie al suo basso costo e alla sua alta reperibilità. In seguito avremo nell'Ottocento alcune delle invenzioni più importanti della storia della stampa, come la linotype di Ottmar Mergenthaler, o la cromolitografia; mentre nel Novecento ci saranno situazioni che costringeranno la stampa a diventare mezzo di propaganda, e quindi si svilupperanno macchine che faranno crollare i costi di stampa, come la stampante offset, e la più importante, la stampante a stampa digitale (di cui abbiamo molti esempi anche nelle pubblicità), che ha rivoluzionato il modo di stampare, infatti le stampanti adesso riescono a ricevere le nostre richieste di stampa con un click dal nostro smartphone grazie alle nuove tecnologie, come quella Bluetooth o quella WI-FI, inoltre hanno un sistema di stampa ad alta precisione (grazie alla tecnologia laser), che è abbinato ad un grande studio dell'elettromagnetismo.
Nell'età contemporanea la stampa ha subito un duro colpo come il caso di Charlie Hebdo, però è anche stata utile durante l'epidemia del Covid-19, e inoltre sono state inventate  macchine capaci di stampare su tre dimensioni invece che su due, le Stampanti 3D, che vengono usate anche nell'ambito medico. Il passo successivo sarebbe quello della Stampante 4D (di cui nel blog ho creato anche un possibile volantino pubblicitario), capace di stampare anche lungo la dimensione del tempo; inoltre ci sono sviluppatori che creano nuovi brevetti per migliorare continuamente l'esperienza di stampa come quello per utilizzare meno inchiostro.
Il verbo è anche presente nel mondo letterario, sia nella prosa come per esempio nell'opera "Fahrenheit 451", di Ray Bradbury, scritto durante la Guerra Fredda, sia nella poesia, in cui viene utilizzata con il significato di "imprimere" da Petrarca nel suo sonetto "Solo e pensoso", sia da Manzoni nel suo "Il Cinque Maggio"; troviamo anche la stampa in alcune opere pittoriche, come nella raffigurazione prodotta da La Taviernier raffigurante Jean Miélot. Troviamo il verbo come fautore di serie TV o programmi televisivi, uno di questi è "La signora in giallo", dove la protagonista è una scrittrice.
Infine nel blog è presente un abbecedario che colleziona tutti i termini che girano intorno al verbo, una mappa concettuale, che riassume anch'essa il blog, e un disegno che raffigura l'azione di stampa.

Mappa concettuale Step#24


Un'invenzione futura

La stampante 4D step#22

Possibile configurazione esterna
della stampante 4D.
Molte volte andando in soffitta o frugando in vecchi scatoloni, troviamo vecchi oggetti, come giocattoli della nostra infanzia, o vecchi fumetti o libri; ovviamente il tempo scorre anche su di loro, e probabilmente li troveremo molto consumati e saremo quasi costretti a "sbarazzarcene", ma non sarebbe bello se potessimo riportarli a come li ricordavamo? Magari poterli regalare ai nostri figli, o nipoti, in modo che un nostro ricordo diventi anche un loro?
Questo è possibile grazie alla nuova stampante 4D, capace di manipolare la quarta dimensione, il tempo. La stampante è formata da una scocca esterna metallica, mentre all'interno è costituito da polimeri plastici che permettono l'isolamento elettrico e magnetico, all'esterno è presente uno slot per inserire una bobina di materiale, e inoltre sempre all'esterno è presente uno schermo touchscreen che ha anche una tastiera.
Esempio di campo magnetico:
campo magnetico terrestre.
La stampante è capace di creare un campo magnetico in grado di creare un vuoto attorno all'oggetto. Il vuoto intorno permette all'oggetto di fluttuare(è più facile da manipolare), perché creeremo una seconda gravità dentro il nostro magnetico impostata ovviamente a zero. Ora ciò che farà la nostra macchina sarà quello di accelerare le particelle dell'oggetto, ma esse mi muoveranno tutte contemporaneamente, in modo che l'oggetto cominci a traslare nel vuoto. Il movimento traslatorio si trasformerà in rotatorio, poiché il vuoto sarà come un vincolo per il nostro oggetto. Il moto rotatorio sarà fatto in senso antiorario, e al grave sarà somministrata un'energia in modo che esso possa raggiungere velocemente la velocità della luce. Come sappiamo dalla relatività, la luce è in grado di percorrere la quarta dimensione in vari sensi, noi glielo faremo percorrere in quello che a noi interessa ovvero all'indietro. Il grave quindi si troverà a percorrere il tempo(possiamo selezionare gli anni di cui mandarlo indietro), ma lo spazio circostante ad esso non verrà perturbato, grazie sempre alla presenza del vuoto che lo isola, e grazie ancora ad esso non viaggerà nello spazio(spazio e tempo sono dimensioni legate, infatti un oggetto quando trasla nel tempo, lo farà anche nello spazio).
\Delta t'=\gamma \,\Delta t={\frac {\Delta t}{\sqrt {1-{\frac {v^{2}}{c^{2}}}}}}\,
formula che lega il tempo alla velocità
della luce, fonte wikipedia.
Delta t' indica il tempo nel sistema
che si muove alla velocità della luce
Ma per oggetti a cui mancano parti? Se si hanno ancora con se le parti mancanti (tipo una tazza rotta), inserite insieme, le particelle si "cercheranno", e autonomamente l'oggetto si ricostruirà, in altri casi basta importare un progetto dell'oggetto, tramite internet, o l'applicazione affiliata(in cui si può anche disegnare tramite penna touch), e una bobina del materiale da utilizzare, come si fa nelle stampante 3D.
La macchina consuma un numero discreto di energia elettrica per compiere il processo, e inoltre in grado di utilizzare parzialmente l'energia fotovoltaica grazie a dei pannelli posti in alcuni scompartimenti a binario (come quelli di una cassettiera), ma la batteria dedicata ad essi è "piccola"
(cioè non è abbastanza per portare un oggetto indietro nel tempo di tempi come un anno), per necessità: una batteria più grande avrebbe ostacolato il campo magnetico.

Come usare meno inchiostro

Brevetto per utilizzare meno inchiostro nelle stampanti Step#21

Visualizza immagine di origineIl mondo della stampa si rinnova sempre ogni giorno con nuovi metodi di stampa possibili grazie all'invenzione di nuove macchine, ma prima che una di queste macchine possa essere prodotta in massa e posta sul mercato, bisogna che il suo brevetto venga depositato. Depositare un brevetto significa che viene riconosciuto la proprietà intellettuale di quell'opera al creatore(il concetto è uguale a quello di Copyright).
Il brevetto che vorrei presentare è quello di Richard D., FaberKrishna Pamidimukkala, Donna Welzel, Maria Andrea Dannemiller, che consiste in un software di sistema progettato per fare in modo che la stampante possa cambiare il getto dell'inchiostro utilizzato a seconda della situazione, mettendo a disposizione tre modalità di stampa:
  • draft, ovvero bozza, la modalità con meno utilizzo di inchiostro;
  • economy, la modalità intermedia con un medio consumo di inchiostro;
  • business, la modalità con il più alto consumo di inchiostro.
Questo brevetto farebbe risparmiare soldi sui toner o sulle cartucce, ciò è l'obbiettivo prefissato dal team di sviluppatori.
Il problema collegato al risparmio è quello che utilizzare meno inchiostro implica un calo di qualità della stampa, cioè se per esempio volessimo stampare in qualità "draft", questo potrebbe comportare la necessità di stampare nuovamente il documento a causa della sua illeggibilità, di conseguenza andremmo a consumare sia al inchiostro che altra carta (o qualsiasi altro supporto di stampa).
Il suddetto problema è quello che ha confinato l'invenzione a brevetto, poiché gli sviluppatori non sono ancora riusciti a trovare un compromesso tra qualità di stampa e consumo di inchiostro.
Per ulteriori informazioni cliccare su questo link(link ufficiale del brevetto).




Il materiale della stampa

La carta step#20

Immagine che illustra la
produzione della carta
 nell'antica Cina.
Durante la storia della stampa, i brevetti sono sempre stati inventati per necessità, che poteva essere l'abbassamento dei costi di produzione, e/o l'incremento della produzione. Ma le invenzioni sono state incentrate sia su come stampare che su dove stampare. 
Inizialmente la scrittura avveniva su fogli di papiro(da qui proviene la parola anglosassone "paper", quella spagnola "papel" e quella sia francese che tedesca "papier", tutte significano "carta"),che però in Europa ebbero vita breve(mentre furono ancora utilizzati nelle regioni con clima tropicali), poiché vennero sostituiti dalle pergamene, ottenute dalla lavorazione delle pelli animali. In oriente invece veniva utilizzato il bambù, che venne in un primo momento sostituito dalla seta, ma era troppo costosa, e quindi nel 105, secondo la tradizione, l'ufficiale di corte Cai Lun inventò dalla lavorazione della corteccia la carta. Molti popoli vennero a contatto con il nuovo materiale, ma nessuno di loro capiva realmente come veniva prodotta e il popolo cinese si impegnò a mantenere il segreto.
Per circa 500 anni soltanto il popolo cinese conobbe il segreto della lavorazione della corteccia.
Le cosiddette "chips di legno".
In Europa la carta fu importata dagli arabi, che nel 751 dopo la Battaglia del Talas avevano preso come ostaggio diversi lavoratori di carta cinesi, e così ebbero l'opportunità di avviare una loro produzione di carta. Secondo le testimonianze di alcuni viaggiatori, la prima città europea in cui era presente la carta era Palermo, capitale della Sicilia islamica, ed alcuni studiosi, tramite i loro studi, hanno dimostrato la veridicità di tali testimonianze. 
L'arte si espanse in tutta Europa dopo l'invenzione di Gutenberg (la stampa a caratteri mobili), che incentivò l'apertura di nuove fabbriche cartiere. Da quel momento(1500 circa) in poi , si sono prodotte numerose macchine capaci di produrre sempre di più e sempre meglio, un esempio fu quella di Robert, la prima macchina continua per la produzione della carta.
Visualizza immagine di origine
Cartiere Miliani Fabriano, la più
antica cartiera italiana, nata  nel 1782,
 dall'unione di più fabbriche
presenti sul territorio.
Ma la produzione della carta divenne veramente una produzione di massa quando si sperimentò un nuovo materiale da cui produrla, la pasta di legno(materiale che si usa tutt'ora) materiale economico che è formato per la gran maggioranza da cellulosa e lignina. La pasta viene inizialmente sbriciolata e trattata con sostanze chimiche al fine di "sbiancarla",poi viene "filata" per dare una forma alle fibre delle "chips di legno"(prodotto dello sbriciolamento), e si stende su dei macchinari che sovrappongo più strati, facendone uscire uno solo grazie all'aiuto di presse e colle, infine il prodotto viene arrotolato in bobine. Questo processo è quello utilizzato nella nostra contemporaneità, ed è frutto di diverse innovazioni che si sono susseguite dalla prima metà del XIX secolo fino ad oggi.
La conseguenza più importante dell'invenzione di una carta più economica è quello dell'abbassamento dei costi di produzione di libri, riviste e giornali. Molte più persone così potettero comprarli e il tasso di alfabetizzazione cominciò a salire, soprattutto tra i ceti più poveri della società.
In questo link è presente una tabella che mostra in percentuale l'analfabetismo della popolazione delle nazioni più industrializzate del mondo dal 1861 al 1990. Questa tendenza ovviamente è anche legata ad altri fattori, come l'istituzione della scuola pubblica, oppure l'obbligatorietà della frequenza di essa.

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Approfondimento step#24