La storia della stampa


La storia della stampa step#2


È più che ovvio che il verbo stampare sia nato per la necessità di indicare un'azione(come tutti gli altri verbi), ma una parola non nasce mai da sola, infatti sostantivi, verbi e aggettivi generalmente in una lingua nascono insieme tutta dalla stessa radice, quindi oltre stampare avremo l'aggettivo "stampato", e il sostantivo "stampa". Stampa però oltre che indicare un foglio stampato, indica anche tutto il complesso di persone, invenzioni e innovazioni legate allo "stampare".
Potremmo tranquillamente dire che la stampa è una delle invenzioni più importanti nella storia dell'umanità perché ha permesso la diffusione di opere letteraria su larga scala e in modo molto economico, sia per quanto riguarda il tempo necessario che per la manodopera; nasce in Cina intorno al 600 d.C. anche se alcune testimonianza fanno credere che sia stata un'invenzione antecedente(fonte Wikipedia). 
Inizialmente si trattava di stampe che avvenivano grazie all'ausilio di blocchi di legno intagliati che, impregnati di inchiostro, lasciavano "l'impronta" grazie alla pressione fatta. Ma chi fece divenire la stampa ciò che cambiò il mondo fu Gutenberg, un orafo tedesco che modificò l'invenzione cinese creando la stampa a caratteri mobili con punzoni in acciaio e non di legno o in bronzo(gli ultimi utilizzati in cina come alternativa al legno). In questo modo si riusciva a creare le pagine molto più velocemente, anche grazie alla diffusione di un nuovo mestiere il "mastro tipografo".
Andando avanti nel tempo la stampa fu utilizzata anche come oppiaceo per le masse, infatti essa permise oltre che alla possibilità di distribuire cultura nel mondo, anche a fare passare idee moralmente sbagliate come giuste. Questo fu il caso del "Signal", che si può considerare come la principale rivista nazista, che riuscì in 5 anni, ad essere la rivista più venduta in tutta Europa toccando picchi anche di 2,5 milioni di copie vendute annualmente(1943).
In seguito nel periodo della cosiddetta "Guerra Fredda"(1947-1991), ovvero quando il mondo si vide diviso in due grandi blocchi, il blocco filo-sovietico e quello filo-americano, la stampa fu il mezzo che permise la diffusione di idee diffamatorie da parte dei sovietici nei confronti degli americani e viceversa. 
Nel periodo di storia contemporaneo, la stampa ha lasciato il posto alla digitalizzazione,  che ha globalizzato la diffusione delle idee, rendendole disponibili in pochi millesimi di secondo, a quasi ogni uomo del mondo.
In conclusione il verbo "stampare" nel tempo si è evoluto da "pigiare", "imprimere" (vedi post)  a "digitare".
La fonte del video allegato è youtube.

stampare nelle principali lingue del mondo

"Stampare" nelle principali lingue del mondo 

step#1bis

Nelle principali lingue mondiali, il verbo "stampare" è presente dal XIV secolo, ovvero da quando Gutenberg esportò la stampa in europa. 
Spagnolo e Francese, essendo lingue "sorelle", hanno conservato la stessa radice, ovvero "imprim-" infatti il verbo diventa "imprimir" nella prima e "imprimer" nella seconda (in francese abbiamo la prima testimonianza nel 1355) .
In entrambe le lingue il verbo indica l'azione di pressare qualcosa in modo tale da lasciare l'impronta sul foglio. Notiamo che il verbo sia per radice che per significato ricorda il verbo italiano "imprimere", che però non si usa per intendere l'azione di stampa su larga scala, probabilmente a causa di influenze del mondo barbarico che introdussero questo nuovo termine "stampare", che fu utilizzato, anche per la versatilità, in molti ambiti. Infatti viene utilizzato come un modo per indicare le impronte sul terreno da Petrarca, da Tasso e nel senso figurato da Leopardi. Venne utilizzato anche in filosofia da Tommaso Campanella per indicare l'azione di modellare la materia, o anche per indicare un bacio, uno schiaffo (fonte)
Tutti questi significati sono antecedenti alla nascita del verbo "stampare" e quindi si comprende il fatto che il verbo abbia inglobato soltanto in un secondo momento il significato di riprodurre stampe.
Nelle lingue anglosassoni, invece abbiamo radici completamente diverse, per esempio in inglese "to print out" o "to print" in tedesco "drucken". In entrambe le lingue si intende il fatto di imprimere con forza qualcosa su un foglio, ma in inglese il verbo nacque soltamto nel XVII secolo, mentre il sostantivo "print"(stampa), nacque ben tre secoli prima.

Stampare, etimologia

 Etimologia e significato step#1


Il verbo stampare ha diverse derivazioni, infatti è presente sia nel germanico come stampjan  ed è riconducibile al verbo "pigiare", sia nel francese, in cui étamber significa "imprimere". Altre testimonianze sono presenti nell'anglosassone stempan, poi divenuto in inglese "to stamp", che indicava "pestare", ed anche nel greco stambein o steinbein, il primo traducibile con "calpestare" il secondo con "calcare".
Nell'italiano moderno "stampare" si riferisce all'azione di riprodurre un testo o un'immagine grazie ad una matrice, cioè un prototipo, illimitate volte con costi molto bassi, ma può anche essere inteso come il fatto di lasciare un'impronta. 
Altri significati sono riportati dal dizionario Treccani e dal dizionario del Corriere della Sera.
L'accostamento dei verbi "pigiare", "imprimere" o "pestare" a quello "stampare",  è dovuto al fatto che il verbo si riferisse all'azione  di imprimere con vecchie matrici in legno( o in argilla) o con punzoni in acciaio, i contenuto su carta o stoffe in modo tale da avere una testimonianza duratura nel tempo. 

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