La fine di un percorso

Tutte le declinazioni di "Stampare" step#25

All'interno di questo blog è stato studiato il verbo "stampare", partendo ovviamente dall'etimologia del verbo e delineandolo in diverse lingue. Il verbo però nasce dal sostantivo "stampa" sia etimologicamente che storicamente infatti la storia della stampa inizia nel 600 d.C in Cina. Ma andando ancora di più in fondo, possiamo delineare il fattore primo di "stampare" cioè la scrittura, su cui i popoli antichi delinearono una vera e propria mitologia.
Se immaginassimo una linea del tempo dove porre gli avvenimenti più importanti riguardo il mondo dello "stampare avremo il Medioevo( 1 e 2), che godrà per un lasso di tempo veramente breve della stampa a caratteri mobili di Gutenberg, che sarà utilizzata da Martin Lutero per la diffusione delle sue 95 tesi, poi avremo il Settecento, in cui sono presenti anche delle riforme legislative che riconoscono la proprietà intellettuale dei libri, e che inoltre è il secolo dell'invenzione di Robert, ovvero "la macchina continua", che aumentò la produzione della carta, materiale essenziale per la produzione di massa, grazie al suo basso costo e alla sua alta reperibilità. In seguito avremo nell'Ottocento alcune delle invenzioni più importanti della storia della stampa, come la linotype di Ottmar Mergenthaler, o la cromolitografia; mentre nel Novecento ci saranno situazioni che costringeranno la stampa a diventare mezzo di propaganda, e quindi si svilupperanno macchine che faranno crollare i costi di stampa, come la stampante offset, e la più importante, la stampante a stampa digitale (di cui abbiamo molti esempi anche nelle pubblicità), che ha rivoluzionato il modo di stampare, infatti le stampanti adesso riescono a ricevere le nostre richieste di stampa con un click dal nostro smartphone grazie alle nuove tecnologie, come quella Bluetooth o quella WI-FI, inoltre hanno un sistema di stampa ad alta precisione (grazie alla tecnologia laser), che è abbinato ad un grande studio dell'elettromagnetismo.
Nell'età contemporanea la stampa ha subito un duro colpo come il caso di Charlie Hebdo, però è anche stata utile durante l'epidemia del Covid-19, e inoltre sono state inventate  macchine capaci di stampare su tre dimensioni invece che su due, le Stampanti 3D, che vengono usate anche nell'ambito medico. Il passo successivo sarebbe quello della Stampante 4D (di cui nel blog ho creato anche un possibile volantino pubblicitario), capace di stampare anche lungo la dimensione del tempo; inoltre ci sono sviluppatori che creano nuovi brevetti per migliorare continuamente l'esperienza di stampa come quello per utilizzare meno inchiostro.
Il verbo è anche presente nel mondo letterario, sia nella prosa come per esempio nell'opera "Fahrenheit 451", di Ray Bradbury, scritto durante la Guerra Fredda, sia nella poesia, in cui viene utilizzata con il significato di "imprimere" da Petrarca nel suo sonetto "Solo e pensoso", sia da Manzoni nel suo "Il Cinque Maggio"; troviamo anche la stampa in alcune opere pittoriche, come nella raffigurazione prodotta da La Taviernier raffigurante Jean Miélot. Troviamo il verbo come fautore di serie TV o programmi televisivi, uno di questi è "La signora in giallo", dove la protagonista è una scrittrice.
Infine nel blog è presente un abbecedario che colleziona tutti i termini che girano intorno al verbo, una mappa concettuale, che riassume anch'essa il blog, e un disegno che raffigura l'azione di stampa.

Mappa concettuale Step#24


Un'invenzione futura

La stampante 4D step#22

Possibile configurazione esterna
della stampante 4D.
Molte volte andando in soffitta o frugando in vecchi scatoloni, troviamo vecchi oggetti, come giocattoli della nostra infanzia, o vecchi fumetti o libri; ovviamente il tempo scorre anche su di loro, e probabilmente li troveremo molto consumati e saremo quasi costretti a "sbarazzarcene", ma non sarebbe bello se potessimo riportarli a come li ricordavamo? Magari poterli regalare ai nostri figli, o nipoti, in modo che un nostro ricordo diventi anche un loro?
Questo è possibile grazie alla nuova stampante 4D, capace di manipolare la quarta dimensione, il tempo. La stampante è formata da una scocca esterna metallica, mentre all'interno è costituito da polimeri plastici che permettono l'isolamento elettrico e magnetico, all'esterno è presente uno slot per inserire una bobina di materiale, e inoltre sempre all'esterno è presente uno schermo touchscreen che ha anche una tastiera.
Esempio di campo magnetico:
campo magnetico terrestre.
La stampante è capace di creare un campo magnetico in grado di creare un vuoto attorno all'oggetto. Il vuoto intorno permette all'oggetto di fluttuare(è più facile da manipolare), perché creeremo una seconda gravità dentro il nostro magnetico impostata ovviamente a zero. Ora ciò che farà la nostra macchina sarà quello di accelerare le particelle dell'oggetto, ma esse mi muoveranno tutte contemporaneamente, in modo che l'oggetto cominci a traslare nel vuoto. Il movimento traslatorio si trasformerà in rotatorio, poiché il vuoto sarà come un vincolo per il nostro oggetto. Il moto rotatorio sarà fatto in senso antiorario, e al grave sarà somministrata un'energia in modo che esso possa raggiungere velocemente la velocità della luce. Come sappiamo dalla relatività, la luce è in grado di percorrere la quarta dimensione in vari sensi, noi glielo faremo percorrere in quello che a noi interessa ovvero all'indietro. Il grave quindi si troverà a percorrere il tempo(possiamo selezionare gli anni di cui mandarlo indietro), ma lo spazio circostante ad esso non verrà perturbato, grazie sempre alla presenza del vuoto che lo isola, e grazie ancora ad esso non viaggerà nello spazio(spazio e tempo sono dimensioni legate, infatti un oggetto quando trasla nel tempo, lo farà anche nello spazio).
\Delta t'=\gamma \,\Delta t={\frac {\Delta t}{\sqrt {1-{\frac {v^{2}}{c^{2}}}}}}\,
formula che lega il tempo alla velocità
della luce, fonte wikipedia.
Delta t' indica il tempo nel sistema
che si muove alla velocità della luce
Ma per oggetti a cui mancano parti? Se si hanno ancora con se le parti mancanti (tipo una tazza rotta), inserite insieme, le particelle si "cercheranno", e autonomamente l'oggetto si ricostruirà, in altri casi basta importare un progetto dell'oggetto, tramite internet, o l'applicazione affiliata(in cui si può anche disegnare tramite penna touch), e una bobina del materiale da utilizzare, come si fa nelle stampante 3D.
La macchina consuma un numero discreto di energia elettrica per compiere il processo, e inoltre in grado di utilizzare parzialmente l'energia fotovoltaica grazie a dei pannelli posti in alcuni scompartimenti a binario (come quelli di una cassettiera), ma la batteria dedicata ad essi è "piccola"
(cioè non è abbastanza per portare un oggetto indietro nel tempo di tempi come un anno), per necessità: una batteria più grande avrebbe ostacolato il campo magnetico.

Come usare meno inchiostro

Brevetto per utilizzare meno inchiostro nelle stampanti Step#21

Visualizza immagine di origineIl mondo della stampa si rinnova sempre ogni giorno con nuovi metodi di stampa possibili grazie all'invenzione di nuove macchine, ma prima che una di queste macchine possa essere prodotta in massa e posta sul mercato, bisogna che il suo brevetto venga depositato. Depositare un brevetto significa che viene riconosciuto la proprietà intellettuale di quell'opera al creatore(il concetto è uguale a quello di Copyright).
Il brevetto che vorrei presentare è quello di Richard D., FaberKrishna Pamidimukkala, Donna Welzel, Maria Andrea Dannemiller, che consiste in un software di sistema progettato per fare in modo che la stampante possa cambiare il getto dell'inchiostro utilizzato a seconda della situazione, mettendo a disposizione tre modalità di stampa:
  • draft, ovvero bozza, la modalità con meno utilizzo di inchiostro;
  • economy, la modalità intermedia con un medio consumo di inchiostro;
  • business, la modalità con il più alto consumo di inchiostro.
Questo brevetto farebbe risparmiare soldi sui toner o sulle cartucce, ciò è l'obbiettivo prefissato dal team di sviluppatori.
Il problema collegato al risparmio è quello che utilizzare meno inchiostro implica un calo di qualità della stampa, cioè se per esempio volessimo stampare in qualità "draft", questo potrebbe comportare la necessità di stampare nuovamente il documento a causa della sua illeggibilità, di conseguenza andremmo a consumare sia al inchiostro che altra carta (o qualsiasi altro supporto di stampa).
Il suddetto problema è quello che ha confinato l'invenzione a brevetto, poiché gli sviluppatori non sono ancora riusciti a trovare un compromesso tra qualità di stampa e consumo di inchiostro.
Per ulteriori informazioni cliccare su questo link(link ufficiale del brevetto).




Il materiale della stampa

La carta step#20

Immagine che illustra la
produzione della carta
 nell'antica Cina.
Durante la storia della stampa, i brevetti sono sempre stati inventati per necessità, che poteva essere l'abbassamento dei costi di produzione, e/o l'incremento della produzione. Ma le invenzioni sono state incentrate sia su come stampare che su dove stampare. 
Inizialmente la scrittura avveniva su fogli di papiro(da qui proviene la parola anglosassone "paper", quella spagnola "papel" e quella sia francese che tedesca "papier", tutte significano "carta"),che però in Europa ebbero vita breve(mentre furono ancora utilizzati nelle regioni con clima tropicali), poiché vennero sostituiti dalle pergamene, ottenute dalla lavorazione delle pelli animali. In oriente invece veniva utilizzato il bambù, che venne in un primo momento sostituito dalla seta, ma era troppo costosa, e quindi nel 105, secondo la tradizione, l'ufficiale di corte Cai Lun inventò dalla lavorazione della corteccia la carta. Molti popoli vennero a contatto con il nuovo materiale, ma nessuno di loro capiva realmente come veniva prodotta e il popolo cinese si impegnò a mantenere il segreto.
Per circa 500 anni soltanto il popolo cinese conobbe il segreto della lavorazione della corteccia.
Le cosiddette "chips di legno".
In Europa la carta fu importata dagli arabi, che nel 751 dopo la Battaglia del Talas avevano preso come ostaggio diversi lavoratori di carta cinesi, e così ebbero l'opportunità di avviare una loro produzione di carta. Secondo le testimonianze di alcuni viaggiatori, la prima città europea in cui era presente la carta era Palermo, capitale della Sicilia islamica, ed alcuni studiosi, tramite i loro studi, hanno dimostrato la veridicità di tali testimonianze. 
L'arte si espanse in tutta Europa dopo l'invenzione di Gutenberg (la stampa a caratteri mobili), che incentivò l'apertura di nuove fabbriche cartiere. Da quel momento(1500 circa) in poi , si sono prodotte numerose macchine capaci di produrre sempre di più e sempre meglio, un esempio fu quella di Robert, la prima macchina continua per la produzione della carta.
Visualizza immagine di origine
Cartiere Miliani Fabriano, la più
antica cartiera italiana, nata  nel 1782,
 dall'unione di più fabbriche
presenti sul territorio.
Ma la produzione della carta divenne veramente una produzione di massa quando si sperimentò un nuovo materiale da cui produrla, la pasta di legno(materiale che si usa tutt'ora) materiale economico che è formato per la gran maggioranza da cellulosa e lignina. La pasta viene inizialmente sbriciolata e trattata con sostanze chimiche al fine di "sbiancarla",poi viene "filata" per dare una forma alle fibre delle "chips di legno"(prodotto dello sbriciolamento), e si stende su dei macchinari che sovrappongo più strati, facendone uscire uno solo grazie all'aiuto di presse e colle, infine il prodotto viene arrotolato in bobine. Questo processo è quello utilizzato nella nostra contemporaneità, ed è frutto di diverse innovazioni che si sono susseguite dalla prima metà del XIX secolo fino ad oggi.
La conseguenza più importante dell'invenzione di una carta più economica è quello dell'abbassamento dei costi di produzione di libri, riviste e giornali. Molte più persone così potettero comprarli e il tasso di alfabetizzazione cominciò a salire, soprattutto tra i ceti più poveri della società.
In questo link è presente una tabella che mostra in percentuale l'analfabetismo della popolazione delle nazioni più industrializzate del mondo dal 1861 al 1990. Questa tendenza ovviamente è anche legata ad altri fattori, come l'istituzione della scuola pubblica, oppure l'obbligatorietà della frequenza di essa.

"Stampare" nella scienza applicata

La stampa e l'elettromagnetismo step#19

La stampa deve la sua longevità alle capacità di molti uomini(e nel mondo contemporaneo ad aziende), che hanno modificato i metodi di stampa, nel corso del tempo. Questo è stato possibile anche grazie a studi di origine scientifica, come studi chimici o fisici legati alla materia e al suo comportamento. Uno dei metodi di stampa più usati nel XXI secolo è l'uso di stampante laser.
La stampante laser, a toner, sfrutta gli studi sull'elettromagnetismo per mettere all'inchiostro di aderire il meglio possibile alla pagina su cui stampare, infatti la stampante è composta principalmente da tre componenti:
-laser, che serve a neutralizzare le cariche positive che si trovano sul tamburo, in pratica crea gli spazi bianchi della pagina, ma anche carica negativamente delle zone, in corrispondenza dei segni (tutti i caratteri o le immagini da stampare vengono rilette come insieme di punti); 
-tamburo, è un cilindro che inizialmente viene caricato positivamente, poi su di lui viene ridisegnata la pagina da stampare, grazie al laser. Dopo questa operazione il tamburo passa sulla pagina che viene carica negativamente, affinché i caratteri positivi possano aderire meglio alla pagina;
Esempio di linee di forza di un
campo magnetico.
-toner, è il pigmento utilizzato nella stampa. Si attacca al tamburo poiché viene caricato negativamente, così da occupare le zone positive.
L'elettromagnetismo è un fenomeno osservabile empiricamente nella quotidianità, basti pensare all'attrazione tra due calamite, dovuto al fatto che intorno ad ognuno di esse si creano dei campi magnetici, cioè dei campi di forze che si orientano. Le forze vengono idealizzate per creare il concetto di "linea di forza", che permettono di studiare meglio il fenomeno. Le linee di forza sono orientate dal polo positivo al polo negativo(ogni magnete infatti è formato da due poli di carica opposta, che si trovano agli estremi di esso) e creano un campo che viene detto "chiuso".
Il campo magnetico più importante in natura, è quello gravitazionale, che permette al pianeta di proteggersi dai venti solari, cioè fu una della condizioni che permise la nascita della vita sulla Terra.

"Stampare" nella cronaca

Il caso di Charlie Hebdo step#18

François Cavanna, cofondatore
di Charlie Hebdo.
Nella società odierna il genere parodistico del passato (per esempio "L'Orlando Furioso " di Ariosto), ha cambiato volto, infatti mentre nel passato la parodia era un genere che rideva beffardo di situazioni verosimili, adesso, nel 2020 si ha della parodia una concezione sempre più strettamente legata al mondo politico. Questo accade soprattutto in Italia dove grazie a personaggi come Crozza (comico televisivo, che incentra la sua comicità sulla sfera politica), la parola "parodia" è diventata sinonimo di "satira politica". Ovviamente, il fenomeno descritto poc'anzi, si presenta anche nel mondo della stampa, tramite articoli ma soprattutto vignette, le più famose sono quelle del giornale satirico francese "Charlie Hebdo". Il settimanale nasce nel 1960 come mensile, da un'idea di Georgies Bernier e François Cavanna, e fu definito da loro stessi come "bête et méchant", cioè "stupido e cattivo". Il mensile divenne settimanale, ed in seguito riuscì a pubblicare anche fuori dalla Francia, e divenne famoso soprattutto per le sue vignette crude ed aspre e che nel corso del tempo hanno fatto scattare numerose polemiche.
Motto "Je suis Charlie".
Il giornale è stato al centro dell'attenzione pubblica nel 2015, precisamente il 7 gennaio, quando due uomini armati entrarono nella sede del giornale aprendo il fuoco contro i vignettisti e i redattori del giornale, mietendo 12 vittime, inoltre uscendo dalla sede, uccisero altre tre persone mentre stavano fuggendo dal luogo della strage grazie ad una Citroen C3. Il motivo dell'attentato deve essere cercato negli argomenti trattati dal giornale, infatti tutto fu causato per "l'ampio trattamento" della figura di Maometto, e questo fu confermato anche da Al-Qaida, che rivendicò l'attentato.
Per la società, l'attentato non fu visto come indirizzato ad una singola testata giornalistica, ma alla libertà di stampa e di parola, ed infatti ci furono molte manifestazioni, in tutto il mondo, che posero come loro slogan la famosa frase "Je suis Charlie" per mostrare la propria solidarietà verso il giornale, ai parenti delle vittime e anche alla nazione francese.
Esempio di vignetta. Questa
fu pubblicata ad una settimana
dall'attentato.
Come suddetto il motivo scatenante fu la sfacciataggine con cui la testata usò certe parole, e figure all'interno dei loro articoli e vignette, cosa che ovviamente l'attentato non ha fermato(come giusto che sia). C'è però da precisare il tipo di umorismo su cui punta la testata che è quello del black humor, che molte volte indigna, o addirittura arriva ad offendere certi gruppi di persone (che possono essere anche intere comunità, o nazioni), per come usa certi fatti o come li racconta, arrivando anche a toccare livelli alti di blasfemia. Numerosi sono gli esempi che possono essere scritti, poiché basta digitare su un motore di ricerca "Charlie Hebdo" ed andare sulla sezione "immagini" per poter visionare tutte le vignette da loro pubblicate, ma voglio attenzionare quello di una vignetta creata per il terremoto in Italia(2016).
La vignetta è stata ampiamente criticata perché paragonava le vittime di amatrice, ancora sepolte sotto le macerie, ad una lasagna al forno (vignetta). Il fatto che forse ha fatto più scandalo è quello che a criticare la vignetta sono state le persone che l'anno prima erano scesi in piazza per manifestare la solidarietà verso la testata giornalistica, e che quindi non avevano realmente capito chi, o cosa avessero difeso. In conclusione la libertà di parola deve essere usata con buonsenso, ed ovviamente nessuno può limitare quella dell'altro, ma in un mondo così tanto ormai globalizzato, tutti ci sentiamo in grado di esprimere giudizi su tutto ciò che ci circonda, facendoci a volte trasportare dalle tendenze del momento, che vanno in realtà in contrapposizione con le nostre idee.

Abbecedario

Abbecedario "stampare" step#17

A come Amanuense, monaco che ricopiava a mano i libri.
B come Brother Industries Ltd., azienda giapponese, produttrice di stampanti.
C come Cliché, calco di stampa.
D come Digitale, metodo di stampa.
E come Engelmann Godefroy.
F come Fumetto.
G come Giornale.
H come Hachtel, città natale di Mergenthaler Ottmar.
I come "Indice dei libri proibiti", lista dei titoli dei libri che secondo la Chiesa non andavano pubblicati e/o stampati. 
J come Johannes Gutenberg, inventore della stampa a caratteri mobili.
K come Koening, inventore della prima stampante con motore a vapore.
L come Linotype, macchina di stampa.
M  come Mergenthaler Ottmar, soprannominato "secondo Gutenberg", inventore della Linotype.
N come Nicolas Robert, inventore della macchina continua.
O come Offset, metodo di stampa.
P come Pagina.
Q come Quadricomia, indica il sistema di colori usato dalle stampanti.
R come Remondini, principale casa editrice italiana (XVII-XIX).
S come Stampa 3D, metodo di stampa moderno.
T come Tipografia, metodo di stampa.
U come USB, metodo di collegamento usato anche dalle stampanti moderne.
V come Vassoio della stampante.
W come Wittenberg, porta su cui Lutero affissò le sue 95 tesi.
X come Xilografia, metodo di stampa.
Y come  "Yachtsman's scrapbook"libro di Loubat, curò la pubblicazione di vari codici antichi.
Z come Zecca di Stato, luogo in cui venie "stampata" la moneta dello Stato.

I protagonisti della stampa

Ottmar Mergenthaler "il secondo Gutenberg" step #16

Francobollo tedesco del 1954,
per celebrare i 100 anni dalla
nascita, Wikipedia.
Il mondo della stampa ha al suo interno numerose figure di spicco, che sono state importanti per il suo sviluppo, e che hanno permesso che questa risorsa arrivasse fino a noi con il volto con cui la conosciamo. Uno tra questi è sicuramente Ottmar Mergenthaler, l'inventore della linotype. Mergenthaler era di origini tedesche (nacque il 10 maggio 1854 a Hachtel), era il terzo di tre figli di un insegnante e fin da piccolo mostrava interesse e capacità nell'ambito della meccanica. Il padre non poté sin da subito pagargli gli studi (doveva pagare quelli dei fratelli più grandi ), e per questo motivo cominciò a lavorare fin da piccolo nella bottega di un orologiaio.
Nel 1872 emigrò negli Stati Uniti(divenne cittadino a tutti gli effetti nel 1878), e andò a lavorare a Washington nella bottega del figlio del suo maestro orologiaio. Nella bottega affinò le sue tecniche e presto ne diventò comproprietario, grazie anche all'accrescersi della sua fama acquisita grazie ai numerosi brevetti depositati.
Tastiera di una linotype,
Wikipedia.
 Il progetto più importante fu sicuramente la linotype: questa stampante permetteva di stampare i caratteri (una vera e propria forgiatura), che in un secondo momento venivano posti manualmente per comporre la pagina. La macchina era complessa, ma i passaggi erano molto lineari, infatti erano presenti pompe, leve ed elevatori che permettevano sia al metallo fuso di porsi nella matrice del carattere, sia la fuori uscita del carattere forgiato, inoltre era presente una tastiera che facilitava l'inserimento delle lettere che componevano le pagine da stampare.
Il New York Tribune, ora
sito del Pace Plaza.
La linotype fu inventata (per quanto si racconta) anche grazie ad un certo Charles Moore che si presentò nella bottega di Mergenthaler, proponendogli la sua invenzione una macchina per stampa su carta, che però non funzionava, e gli chiese di apportargli delle modifiche, cosa che fece impiegando ben 10, alla fine dei quali riuscì nella creazione della macchina.
Il creatore della linotype, si trasferì a Baltimora(dove morì nel 1899) durante i dieci anni di lavoro, e presento nel 1886 la sua creazione al New York Tribune, proprietà di Whitelaw Reid, che aveva incentivato i suoi studi.
Possiamo tranquillamente dire che Ottmar Mergenthaler fu l'inventore della stampa moderna, cioè è constatabile che i metodi di stampa postumi, non furono altro che modifiche della linotype, come per esempio la stampa offset, che impiegava fogli di alluminio prestampati, trattati per fare aderire all'inchiostro soltanto nelle incisioni fatte a laser.

"Stampare" nella storia

"Stampare" nel Novecento step#15

Esempio di stampante offeset, Wikipedia.
Il Novecento è stato, sicuramente, uno dei secoli più costellati di eventi di rilevanza mondiale, infatti basta considerare le due guerre mondiali(che stravolsero gli equilibri economici, demografici e sociali che si erano instaurati nei primi anni del secolo), o la diffusione di internet(forse la più grande eredità che ci ha lasciato il Novecento). 
Il verbo stampare in questo secolo cambia completamente significato: passa a riferirsi da carta stampata con ancora un metodo facilmente riconducibile a quello usato da Gutenberg (carta stampata per trasferimento diretto, cioè la matrice della pagina da stampare a contatto con la carta), a carta stampata con metodi digitali in cui la pagina da stampare non è altro che un'informazione espressa tramite codici.
Prima pagina dedicata
all'impresa di Fiume
13 settembre 1919.
All'inizio del secolo, la stampa diventa più accessibile(anche per quanto riguarda i costi del produttore) grazie allo sviluppo della stampa offset, cioè una stampante che andava a imprimere l'inchiostro tramite una lastra di alluminio su cui era incisa la pagina. Il foglio di alluminio era trattato in modo tale che le parti incise fossero lipofile (l'alluminio è un materiale idrofilo), così da far ben aderire l'inchiostro, che poi veniva a contatto con la matrice che tratteneva l'inchiostro e lo trasferiva alle pagine tramite contatto diretto.
Prima delle due Guerre la stampa era il più grande mezzo di comunicazione, ed era utilizzato anche come oppiaceo per le masse (come successe con la tv, ricordiamo l'Istituto Luce), considerata la vera e proprio "quarta potenza" della politica. La stampa fu vista in una prospettiva completamente diversa dopo il 1945: il mondo iniziò sempre di più globalizzarsi e la stampa (insieme a radio e televisione) era uno dei mezzi privilegiati per la circolazione di informazioni. Dal punto di vista sociale risultò il miglior modo per combattere l'analfabetismo (obbiettivo fissato durante il '900), infatti i costi di stampa sempre minori, permisero a più strati della società la possibilità di comprare testi stampati.
Stampante digitale, Wikipedia.
Riguardo la stampa l'evento più importante durante il XX secolo fu sicuramente la stampa digitale: le matrici da stampare furono compattate in codici, e la stampante cominciò a stampare tramite laser (la prima nel 1969). Questo fece crollare i costi e i tempi di produzione, e inoltre aumentò a dismisura la precisione di stampa.
La stampa in seguito si differenziò in diversi tipi di stampa, che sfruttano diversi tipi di stampanti per esempio quelle a toner, a inchiostro, ma alcune hanno mantenuto la stampa laser (rispetto alle altre sono stampanti di piccole dimensioni). Questa differenziazione fu ciò che portò alle "stampanti domestiche", infatti già nel 1982, fu progettata la prima stampante laser da tavolo, dalla Canon.
Alla fine del secolo la stampa laser permise i primi prototipi di stampanti 3D, anche se a causa degli alti costi, le prime stampanti di questo tipo avranno prezzi accessibili solo nel secolo successivo (approfondimento stampante 3D qui).

"stampare" nella storia

"Stampare" nell'Ottocento step#14

Prima pagina del The Times
del 6 luglio 1863.
Fonte wikipedia.
Nell'Ottocento, lo "stampare" divenne una delle attività più importanti all'interno della società, soprattutto per quelle giunte ad un certo livello di industrializzazione, infatti si sviluppano alcuni dei giornali a livello mondiale come l'inglese "The Times" (nato negli ultimi anni del settecento per volontà di John Walter).
La stampa risente dell'eredità del Settecento, soprattutto per quanto riguarda la tecnologia sviluppata nel secolo precedente ovvero la macchina continua di Robert, che venne migliorata dai fratelli inglesi Fourdrinier, che la modificarono in grandezza e qualità meccanica, potendo così produrre fogli di carta migliori e di larghezza più ampia. Ovviamente non si ci fermò lì, ma si continuo a migliorare i macchinari per agevolare il più possibile il processo di stampa. Ad esempio nel 1822 William Church riuscir ad aumentare la produzione di caratteri, nel 1835, grazie a Godefroy Engelmann, si perfeziono la cromolitografia (una sua invenzione), cioè adesso era molto più semplice stampare a colori grazie a stampi chiamati cliché, ovvero stampi i zinco, con cui si potevano sovrapporre i colori, anche se per le sfumature, doveva sempre esserci un intervento materiale.
Linotype, Museo della
tecnica, Vienna.
l'evento più importante nel mondo delle invenzioni per la stampa, fu sicuramente l'invenzione della linotype, o linotipo in Italia, che fu inventata nella sua versione migliore nel 1881(versioni precedenti sono da ricondurre al 1840) dal tedesco Ottmar Mergenthaler. La macchina si compone da una tastiera a caratteri(come le future macchine da scrivere), che cliccati fanno muovere la matrice della lettera. Quando il tecnico("il linotipista"), finisce di pigiare tutte le lettere che formano la riga, le matrici vengono indotte in dei canali chiamati magazzini, dove veniva in seguito indotto il piombo fuso, e così stampata la lettera. Le lettere sì stampate cadevano dopo un breve periodo di tempo(erano inizialmente trattenute da alcuni denti presenti alla fine del canale, infatti la matrice veniva spostata dopo poco dalla stampa), e poi manualmente veniva creata la pagina.
In conclusione si potrebbe affermare che l'Ottocento fu un secolo proficuo per il mondo della stampa, e dove il verbo stampare venne usato molto più spesso per delineare azioni quotidiane.

"Stampare" nella storia

"Stampare " nel settecento step#13

Opera di San Alfonso
 De Liguori,
stampata dalla famiglia Remondini
Dopo la rivoluzione della stampa di Gutenberg, in Europa la stampa si afferma definitivamente nel Seicento e nel Settecento. In quest'ultimo periodo lo "stampare" porta dentro di sé un nuovo significato, ovvero quello di guadagno, infatti in Europa vengono fondate numerose tipografie, anche di grandi dimensioni come quella dei Remondini di Bassano del Grappa, che aiutano ad aumentare anche il numero di volumi presenti nei centri di commercio librario come ad esempio quello di Lipsia (la fiera del libro di Lipsia è una delle più importanti di Europa, nata nel XVI secolo), che vide tra il 1765 e il 1800 il numero dei titoli presenti passare da 1384 a 3906.
Le tipografie così cominciarono ad essere parte di un commercio molto ampio in cui cominciarono ad insorgere i primi problemi, uno tra tutti la proprietà intellettuale delle opere: le opere stampate venivano considerate di proprietà del tipografo, e non dell'autore. Il primo paese che riuscì a ovviare il problema fu l'Inghilterra con il Copyright Act (1709), emanato sotto il regno della regina Anna, che dava all'autore un'esclusiva di ventuno anni sull'opera. Nelle altre nazioni Europee si dovrà aspettare circa novant'anni prima che vengano emanate leggi simili sulla proprietà intellettuale, in particolare in Francia si avrà prima nel 1777, e poi nel 1791(una delle leggi rivoluzionarie) e in Italia verrà emanata nel 1801 dalla Repubblica Cisalpina.
Frontespizio
dell'Encyclopedié,
Wikipedia.
Tutta questa disparità tra "colleghi" porto a una profonda differenza tra le condizione economiche degli scrittori inglesi e degli scrittori europei: mentre in Inghilterra lo scrittore ricopriva una professione vera e propria, quindi viveva di ciò che scriveva, nel resto d'Europa lo scrittore era costretto a vivere in condizioni precarie, dovendo molte volte lottare con lo stampatore per avere un compenso, o addirittura essere costretto a diventare stampatore delle proprie opere(pratica molto diffusa in tutto il '700). Quest'ultimo fenomeno portò ad avere figure ibride tra l'editore, e il libraio(figure che poco prima si stavano distinguendo e separando).
La moltitudine di tipografie permise un abbassamento dei costi dei libri stampati (anche per concorrenza) e questo permise a un pubblico sempre più largo, ad avvicinarsi alla lettura. I libri che vennero stampati in questo secolo abbracciano tutti gli interessi della popolazione, quindi abbiamo sia una lettura erudita, come testimonia la stampa della "Encyclopédie" di Diderot e D'Alembert, ma anche una lettura popolare legate al venditore ambulante. 
La macchina di Robert,
Wikipedia.
Lo "stampare" durante il secolo va avanti non solo in numero di stampe, ma soprattutto nelle modalità, infatti è un mondo che continua ad evolversi, grazie a innovazioni come la "macchina continua" di  Louis Nicolas Robert: fu una delle invenzioni più importanti per quanto riguarda la produzione di carta (basti pensare che è il metodo ancora oggi utilizzato, cambiano soltanto le dimensioni e i materiali di cui è formata la macchina), infatti lo scarseggiare di stracci(elemento essenziale per la produzione delle pagine dei libri) portò ad adoperarsi con altri materiali, in questo caso la pasta di legno, che fece abbassare i costi di produzione della carta.
La macchina era formata da una tramoggia, da una ruota a tazze, da una griglia e da due cilindri. Si versava la pasta di carta raffinata nella tramoggia, la ruota a tazze la versava sulla griglia(dove sgocciolava l'acqua in eccesso), e concludeva il suo percorso tra i due cilindri, da cui usciva il foglio di carta finale.
Un altro passo importante fu quello della Litografia, che nacque nel Settecento, ma ebbe la sua massima espressione nell'Ottocento.

"Stampare" nella storia

Le conseguenze della stampa fino al 1600 step#12 parte 2

La prima cosa per cui fu usata la stampa nel 1500 fu quella di diffondere idee, soprattutto religiose. I bassi costi permisero a più fasce della popolazione di comprare libri e volumi vari, permettendo un assottigliamento delle differenze culturali all'interno della piramide sociale.
Lutero illustra le sue 95 tesi
appena affisse,

Ferdinand Pauwels.
Uno dei primi libri redatti e pubblicati fu ovviamente la Bibbia (ancora oggi il libro più stampato al mondo), questo permise alla Chiesa Cattolica di esprimere ancora meglio il proprio potere sulla cultura , ma da lì a poco la stampa fu utilizzata  anche da Martin Lutero: un teologo e accademico tedesco , che fu il primo a denunciare le "oscenità" all'interno della Chiesa, soprattutto per quanto riguardava il comportamento dei suoi componenti. Lutero pubblicò le sue 95 tesi, un elenco, che secondo tradizione affisse alla porta della chiesa del castello di Wittenberg, in cui criticava punto dopo punto la Chiesa di Roma, la Dottrina Cattolica, ma soprattutto la dissolutezza dei membri ecclesiastici.
La fortuna di Lutero fu quella di trovare diversi principi tedeschi (ricordiamo che il territorio dell'odierna Germania era diviso in diversi piccoli principati, dipendenti dall'imperatore che veniva eletto tra i principi), che per essere indipendenti dalla Chiesa, appoggiarono le sue idee commissionando anche la stampa delle tesi, dando vita al periodo della  della cosiddetta "Riforma protestante": si ebbe un secondo scisma che questa volta interessò soltanto l'Europa, che mise in contrapposizione i sostenitori della Chiesa e quelli di Lutero.
Stampa del Concilio di Trento tenutosi
nella Chiesa di Santa Maria Maggiore
Lo scisma sarà causa di diverse guerre e scontri in Europa (come la strage della Notte di San Bartolomeopoiché la Riforma portò un'ondata di apertura verso alternative religiose come quella di Calvino e alcuni Stati si schierarono a favore della Chiesa, come per esempio la Spagna.
Agostino Carracci, Frontespizio della prima edizione illustrata della Gerusalemme Liberata, 1590.jpg
Frontespizio della I edizione della
"Gerusalemme liberata"
,
a cura di Agostino Carracci
Da lì a poco la stampa visse uno dei suoi momenti più bui della sua storia perché la Chiesa Cattolica andò a rispondere alla Riforma con la Controriforma: un provvedimento travagliato che vide l'interesse di diversi Papi con idee contrastanti (come Giulio II, favorevole ad un confronto con i luterani, e Paolo IV, convinto del fatto che la riforma doveva essere fatta solo dalla sede petrina), e che portò ad un rinnovamento dal punto di vista spirituale, teologico e liturgico.
La Controriforma fu stilata durante il Concilio di Trento.      
Uno dei provvedimenti previsti era quello di stilare un elenco di libri, in continuo aggiornamento, chiamato Indice dei libri proibiti, e che raccoglieva i titoli dei libri banditi dalla Chiesa, perché ritenuti dannosi. L'Indice avrà un importante ruolo nella vita di alcuni scrittori, come quella di Tasso, ossessionato dalla paura che la sua opera "Gerusalemme liberata", venisse inclusa in esso, e infatti per questo motivo la riscriverà chiamandola "Gerusalemme conquistata", nonostante il Congresso dell'Indice (l'organo con il compito di curare l'Indice), aveva dato il via libera alla prima edizione.

"Stampare" nella storia

La declinazione del verbo dal 500 al 1600 step#12 parte 1

Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, a fare da padrone nella scena mondiale è sicuramente l'oriente con il suo Impero Romano, che rimarrà una certezza per circa altri mille anni.  L'Impero Romano D'oriente, fece pur non volendo da tramite tra Asia e Europa, esportando anche nuove tecnologie, tra queste la stampa. La stampa fu inventata in Cina (600 circa, anche se qualche studioso suppone che sia un'invenzione antecedente), e inizialmente si adoperavano degli stampi in legno che permettevano un aumento della produzione di testi scritti. I primi testi stampati furono degli insegnamenti buddisti, ma non mancano i libri, infatti il primo testo completamente stampato fu prodotto nell'800 circa e si parla de "Il Sutra del Diamante" (Wikipedia): un libro che parla di un dialogo del Buddha, e che quindi ha una grande rilevanza dal punto di vista religioso-spirituale.
Sutra di Diamante, immagine dal web
La stampa rimarrà un qualcosa di poco utilizzato perché i carattere incisi in stampi di legno o di argilla (come si farà successivamente), non permettevano una veloce copia dei testi della società occidentale, dove la cultura era un qualcosa riservata a pochi e inoltre esisteva la figura dell'amanuense: generalmente faceva parte della comunità ecclesiastica, ed aveva il compito di trascrivere a mano diversi volumi, e generalmente erano scritti filosofici soprattutto di pensiero cristiano oppure ritenuti importanti, come gli scritti di Aristotele, visti come i più importanti dopo la Bibbia. A causa di questa "discriminazione", molti scritti verranno persi parzialmente o totalmente, questo è il caso di numerosi testi latini, che per lunghezza (per trascrivere un libro un amanuense impiegava circa un anno), o per contenuti, sono stati messi e quindi perduti.
Xilografia che mostra la stampa
a caratteri mobili,

fonte Wikipedia
Tutto questo rimarrà invariato fino al Medioevo. Nel rinascimento l'uomo comincia a interessarsi al mondo che lo circonda e inoltre comincia a affinare tecniche di lavorazione di nuovi materiali, ovvero i metalli. Questo aiutò Gutenberg, un orafo tedesco(conosceva bene le tecniche di lavorazione dei metalli),a proporre un nuovo metodo di stampa: la stampa a caratteri mobili. Questo metodo (che esisteva già in Cina da circa 400 anni) consisteva nel disporre i caratteri su una pagina preimpostata (si creava la matrice della pagina), che al contrario della Xilografia era molto meno costosa, perché a differenza di quest'ultima la matrice non in legno, era molto più resistente, di conseguenza non era necessario riprodurla spesso.
La stampa proposta da Gutenberg ebbe molto successo per velocità e costi, infatti permise la realizzazione di circa 12 milioni di copie di otre 30 mila titoli in soli 50 anni.
Da lì a poco la stampa permise uno sviluppo culturale più omogeneo.
Nello scenario europeo è importante sottolineare il ruolo dell'Italia: fu il secondo paese europeo in cui vennero stampanti dei libri grazie Conrad SweynheymArnold Pannartz, giunti sulla penisola probabilmente per volere di Nicola Cusano. Abbiamo quindi le stampe di libri come il De oratore, ma anche volumi di grammatica per ragazzi come il Donatus pro Puerilis, oggi disperso.



Lo "stampare" e il Covid-19

Stampare ai tempi del Covid step#11

In questo periodo stiamo tutti vivendo una situazione che non avremmo mai immaginato: nel giro di ventiquattro ore tutto ciò che prima faceva parte della nostra normalità è diventato "proibito". Un bacio, un abbraccio, una stretta di mano sono diventati dei comportamenti a tutti gli effetti dannosi per la salute pubblica. Questo a causa di una pandemia globale dovuta al virus identificato come Covid-19 (chiarimenti qui), che si è approfittato delle nostre abitudini per insediarsi nelle nostre case, distruggendo magari la tranquillità di ogni giorno. Inoltre molti hanno perso i propri cari a causa della disorganizzazione dell'apparato sanitario, oppure a causa dell'impossibilità di aggiungere altri posti letto in terapia intensiva, per non parlare del fatto che magari gli operatori sono stati costretti a fare delle scelte su chi curare con urgenza e chi no.
In tutto questo tutti gli apparati statali (parliamo dello Stato Italiano) hanno subito il colpo, basti pensare al crollo del PIL dovuto all'assenza di produzione in alcuni settori, o alle persone in cassa d'integrazione, che non hanno più avuto la sicurezza di un lavoro stabile, e questo pesa sull'economia del Paese.
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Esempio di prima pagina uscita
nel mese di marzo
Uno dei settori, che però non ha subito nessun effetto dalla pandemia è quello dell'informazione, che ha potuto continuare a lavorare anche grazie alla possibilità di pubblicare via web. Infatti le edicole sono state trattate dai vari decreti come punti vendita di prima necessita, come supermercati o farmacie, per sottolineare l'importanza dell'informazione, soprattutto per quanto riguarda notizie di carattere nazionale.
Tra i metodi per informarsi sicuramente il più attendibile è quello dei giornali fisici, questo perché mentre i giornali vengono creati dal lavoro di giornalisti che si informano avendo così anche una particolare certezza su ciò che comunicano, sul web sono presenti molti siti, che volutamente o meno, cadono nella diffusione di "fake news", ovvero vanno a diramare notizie false o poco attendibili che possono provocare nella società degli effetti negativi.
Per fare un esempio, se si cominciasse a vociferare sul web che in questo momento il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ordina la chiusura dei supermercati, questo farà andare il lettore nel panico che si precipiterà al supermercato, come tanti altri, provocando lunghe file davanti ai supermercati, caos e tensione a livello sociale (che può sfociare in vere e proprie risse da strada, come è già successo).
In sintesi possiamo dire che l'informazione non ha subito effetti dal Covid-19 dal punto di quantitativo ma qualitativo.

Stampante 3D, la nuova frontiera

L'aiuto della stampa alla medicina

Le innovazioni tecnologiche hanno sempre avuto come "effetto collaterale", la nascita di benessere nella popolazione mondiale, sia dal punto di vista economico che pratico. In generale potremmo dire che le innovazioni tecnologiche hanno sempre permesso di migliorare le condizioni di vita e di conseguenza un innalzamento a livello demografico della popolazione mondiale, infatti se si andasse a considerare l'andamento demografico umano nella storia, si noterebbe che gli innalzamenti sono strettamente collegati ad una innovazione. Per esempio abbiamo un picco nell'alto medioevo quando si rivoluziona l'agricoltura, andando a sfruttare i campi in un modo migliore ovvero grazie alla ripartizione triennale. Il campo veniva suddiviso in tre parti: una adibita alla semina invernale, una alla coltura cerealicola e una era lasciata a riposo(maggese). Questo permise un'aumento della produzione agricola e di conseguenza la possibilità di produrre in modo più efficiente il bene di prima necessità.
Un altro esempio potrebbe essere la rivoluzione industriale, che migliorò il sistema produttivo e di conseguenza alleggerì il lavoro a molti operai (ricordiamo però che migliorò la produzione a livello quantitativo e non qualitativo, infatti per l'ultimo si dovranno aspettare secoli, anche per quanto riguarda l'effettivo sfruttamento della manodopera nelle fabbriche) .
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Esempio di stampante 3D
Noi in questo momento stiamo vivendo il periodo della rivoluzione digitale, cioè si è compresa l'utilità di comprimere un qualsiasi oggetto come codice da visualizzare come un'immagine su uno schermo. Questa prassi ha permesso l'ampliamento della produzione di massa, cioè adesso è possibile grazie ad un solo file(il codice dell'oggetto), produrre un numero infinito di oggetti. La voglia di migliorare la produzione e diminuire i costi però, ha spinto gli ingegneri a creare un qualcosa che potesse produrre in poco tempo e in qualsiasi istante un qualsiasi oggetto, quel qualcosa è la stampante 3D.
La stampante 3D è uno strumento che permette di riprodurre un file digitale (qualcosa di non concreto e reale) come un oggetto (qualcosa di concreto) tramite l'immissione in essa di una bobina (come il toner di una qualsiasi stampante o fotocopiatrice) in materiale plastico o in qualsiasi altro si voglia(da un po' di tempo a questa parte). Questo strumento permette a qualsiasi persona di produrre degli oggetti da sé(infatti è possibile acquistare dei modelli che sono presenti sul mercato anche a prezzi molto economici), a costi molto bassi. La creazione della stampante 3D è sicuramente legata al bisogno di produrre in serie nel modo più veloce ma anche più economico possibile, infatti questo strumento aumenta le capacità produttive ma soprattutto la qualità dei prodotti, poiché è in grado di riprodurre gli oggetti con una grandissima precisione (si parla a livello microscopico).
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L'orecchio creato grazie alla stampante 3D
Questo tipo di stampante è considerato da molti come ciò che ci permetterà alla creazione di organi artificiali (come cuore, fegato e reni) in grado di sostituire in tutto e per tutto quelli naturali. In effetti le prime sperimentazioni hanno riportato dei buoni risultati: sono già state create delle protesi, e delle membrane che hanno permesso di riprodurre il timpano, con sensibilità anche maggiore rispetto a quello umano.

"Stampare" nella cultura cinematografica

La Signora in giallo step#10

Lo stampare nella serie televisiva "la signora in giallo", titolo originale "murder she wrote"(Wikipedia), è un argomento centrale, perché la protagonista Jessica B. Fletcher, è una ex insegnante, che negli anni di pensionamento decide di iniziare la sua carriera di scrittrice. La curiosità della protagonista la fa avvicinare al mondo dei "gialli": le vicende sono ambientate in una città fittizia chiamata Cabot Cove, dove avvengono molti delitti, che verranno risolti dalla Fletcher. A fine di molte puntate vediamo la scrittrice che finisce di mettere giù un foglio (con la machina) su cui scrive i fatti accaduti. Inoltre è da sottolineare il fatto che l'intera sigla è incentrata sulla macchina da scrivere che diventa così protagonista della scena, questo per sottolineare la passione della Fletcher, che scaturisce in gran parte la sua curiosità .

Approfondimento step#9

La figura dell'amanuense

L'azione di stampa ovviamente non è una delle zioni che nasce con l'uomo, ma il bisogno di tramandare pensieri e opere fece adoperare l'uomo a creare anche nuove figure nella società con il compito di tramandare la cultura umana. La figura più importante in questo ambito fu quella dell'amanuense, generalmente un monaco (poiché ricordiamo che nell'epoca "pre-Gutenberg", la cultura e la capacità di scrivere e leggere erano ancora ancorate tra le mani del Clero), che spendeva la sua vita a trascrivere libri (la scrittura di un libro poteva anche impiegare un anno). Questo compito era molto importante anche perché tutti i re o i sovrani usufruivano di queste figure per comunicati ufficiali, o anche per contabilizzare il bilancio del regno.
Un esempio di re che ha utilizzato un monaco amanuense nella sua corte è stato Filippo III di Borbogna , che aveva ai suoi servigi Jean Miélot (mantenne il suo posto anche durante il regno di Carlo I di Borgogna, successore di Filippo III), che ebbe come compito quello di traduttore numerosi manoscritti di origine latina in lingua francese.
La raffigurazione di Jean Miélot, prodotta da Jean La Tavernier, autore di numerose miniature, che lo  probabilmente nella biblioteca reale (immagine presente nel post precedente a questo).

"Stampare" nelle arti figurative step#9


La Tavernier, Jean Miélot,  1500 ca.,
Bibliothèque Nationale de France, Parigi

"Stampare" nella storia

"Stampare" nella tecnologia antica step#8

L'azione di stampa è completamente assente nella storia antica, poiché fu una delle invenzioni create realmente durante l'alto medioevo e sviluppatasi durante il Rinascimento. Perciò abbiamo inizialmente la presenza della più importanti invenzioni nella storia dell'umanità (considerata addirittura come l'invenzione che censisce la fine della Preistoria ), la scrittura, progenitore della stampa, infatti se la stampa rivoluzionò la diffusione delle idee, la scrittura ne permise la diffusione. 
Rosetta Stone BW.jpeg
Stele di Rosetta, British Museum,
fonte Wikipedia.
I primi esempi di scrittura sono stati ritrovati dagli studiosi in Mesopotamia, per opere del popolo dei Sumeri, che sono considerati la prima popolazione civilizzata, e la loro scrittura si basava su simboli cuneiformi. Ovviamente prima dei sumeri abbiamo alte civiltà in cui era presente una proto-scrittura, cioè una scrittura basata su alcuni simboli, ma priva di sillabe vere e proprie. 
Oltre che alla civiltà dei sumeri, come testimonianza di scrittura abbiamo i geroglifici egizi, che furono utilizzati fin dal 3200 a.C. e potremmo dire che è uno degli alfabeti più famosi al mondo, anche grazie alla scoperta della Stele di Rosetta, che ne ha permesso una decodifica.
Mentre la scrittura dei Sumeri e quella egizia vengono considerate collegate tra di loro non per modelli, ma per influenza nel creare un alfabeto (molti studiosi credono che gli Egizi furono spronati dall'influenza dei Sumeri a creare un metodo di scrittura), nel mondo antico sono presenti due esempi di scrittura completamente sconnessi tra di loro ovvero la scrittura mesoamericana e l'alfabeto cinese. La prima risale al 500 a.C. circa, ad opera dei Maya, ed era una scrittura basata su logogrammi e simboli sillabici che rimasero invariati fino all'arrivo degli europei nel continente; la seconda risale a circa tremila anni fa, ed era molto simile all'odierno cinese. Essa è considerata la progenitrice delle lingue dell'estremo oriente.
L'alfabeto cuneiforme spronò altre civiltà ad adoperarsi nella scrittura, come i Fenici, un popolo che si sviluppo nel mediterraneo intorno al 2000 a.C., periodo in cui ebbe il suo massimo sviluppo. I Fenici crearono il primo alfabeto fonetico, composto da 22 lettere diverse, da questo si sviluppo il greco antico, forse la più importante delle lingue antiche, infatti i Greci, riuscirono ad influenzare tutto il Vecchio Continente e gran parte dell'Asia (anche grazie a personaggi di spicco ed amatori della cultura greca come Alessandro Magno), e si può considerare come la madre delle lingue europee( la cultura greca non venne cancellata dai Romani, che ne permisero la diffusione anche durante la loro egemonia del mondo), e si potrebbe paragonare come l'odierno inglese, cioè veniva utilizzato come "lingue internazionale".
L'ultima lingua da citare è quella latina, proveniente da un miscuglio tra l'alfabeto etrusco (lingua della civiltà etrusca), e la lingua parlata dai popoli del Lazio. Il latino subì molte modifiche a causa dell'influenza dei diversi popoli con cui il popolo romano veniva a contatto, come i vari popoli italici, o i popoli nord-europei.
Tutti i documenti originari nelle lingue sopracitate, sono stati tramandati tramite trascrittura a mano di essi, e quindi quelli sopravvissuti fino ai nostri giorni sono quelli che dopo l'invenzione di Gutenberg (stampa a caratteri mobili) sono stati ricopiati, mentre il resto è andato completamente o parzialmente perduto. 

Approfondimento step#6

La guerra fredda e le sue ripercussioni sulla società

In blu lo schieramento filo-americano,
in rosso lo schierameto filo-sovietico.
In giallo, stato cuscinetto(Finlandia),
e in rosa stato "neutrale" (Jugoslavia).
Il periodo denominato della "Guerra Fredda" è un periodo di tempo perdurato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale(2 settembre 1945, con la resa del Giappone dopo i due bombardamenti nucleari), alla caduta dell'URSS (1991, ma ufficialmente il 2 gennaio 1992, quando la Russia si dichiarò l'indipendenza dall'Unione). 
Questo periodo fu segnato da una tensione palpabile causata dalla creazione di due veri e propri blocchi politici opposti, ovvero la sfera filo-sovietica e la sfera filo-americana. Le due sfere di influenza dividevano il mondo in un modo così netto che a causa del loro gareggiare in forza e potenza militare (e non solo), si combatterono numerosi conflitti, i cui vennero meno i diritti umani di moltissime popolazioni (basti pensare alla Guerra del Vietnam o alle condizioni in cui erano costretti a vivere i cittadini della Germania Est).
In sintesi si potrebbe affermare che le due nazioni non arrivarono mai ad un conflitto armato sui propri territori, ma attecchirono in conflitti per competere tra di loro.
In realtà ci furono delle situazioni positive soprattutto per quanto riguarda la ricerca in campo ingegneristico-bellico e energetico. Lo sviluppo degli ordigni nucleari portò alla scoperta dell'energia resa disponibile dalla fissione nucleare anche grazie agli studi di fisici, come Enrico Fermi, italiano naturalizzato statunitense, considerato da molti padre della bomba atomica.
Altro progresso umano durante la Guerra Fredda è sicuramente l'allunaggio, infatti, fu proprio grazie alla competizione che furono creati numerosi progetti spaziali, tra i quali il famosissimo Apollo 11, che fu la prima spedizione in cui l'essere umano riuscì anche a tornare indietro sano e salvo. 
Qui il link per quanto riguarda un video-racconto dell'evento.

Altro esempio di "stampare" nella poesia

L'uso in Manzoni del verbo "stampare"

Visualizza immagine di origineManzoni usa in uno dei suoi componimenti più importanti, "5 Maggio"(testo completo con parafrasi qui),  in cui l'autore discute sulla figura di Napoleone deceduto poco tempo prima sull'Isola D'Elba (dove era in esilio).  L'autore nella sua ode usa il verbo "stampare" per paragonare Napoleone a una delle opere più belle di Dio (verso 36), per sottolineare la stima che Manzoni riserva nei confronti di Napoleone, che lo raffigura come simbolo della potenza divina, un disegno così grande che nessun uomo avrebbe potuto mai immaginare fosse possibile. Potremmo considerare Manzoni in contrapposizione con il pensiero di Foscolo (molto anti-napoleonico) , che visse come un tradimento il Trattato di Campoformio, con cui Napoleone donò la Repubblica di Venezia all'Impero Austro-Ungarico.
Strofa in cui è presente il verbo:

               ...
Fu vera gloria? Ai posteri
L'ardua sentenza: nui
Chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
Del creator suo spirito
Più vasta orma stampar.
               ...

"Stampare" nella poesia

La visione del verbo stampare nella poesia step#7

Il verbo "stampare" nella maggior parte dei testi poetici non si riferisce all'azione di stampare parole, articoli o parole, ma si riferisce al fatto di lasciare le impronte, le orme sul terreno come testimonianza di passaggio, oppure come la possibilità di mobilità massima dell'essere umano (un po' come le colonne d'Ercole). Quest'ultimo è il caso dell'uso che ne fa Petrarca nel suo sonetto "Solo e pensoso i più diserti campi" . Nel testo il verbo "stampare" compare nell'ultimo verso della prima quartina e lo usa per sottolineare la solitudine che prova, quella che in realtà il poeta cerca per ritrovare tranquillità e serenità, e perché soprattutto vuole proteggersi dai pensieri degli altri uomini, ma nonostante lui fugga dagli uomini c'è la natura che lo perseguita e così la sua solitudine viene inglobato da un amore che gli provoca sofferenza ma da cui non può ne fuggire ne rifugiarsi (argomento trattato nelle due terzine).
Di seguito il sonetto.

Solo e pensoso i più diserti campi
vo mensurando a passi tardi e lenti,
e li occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio uman l'arena stampi.

Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché ne li atti d'allegrezza spenti
 di fuor si legge com'io dentro avampi.

Si ch'io mi credo omai che onti et piagge
e fiumi e selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch'è celata altrui.

Ma pur si aspre vie né si selvagge
cercar non so, ch'Amor non venga sempre
ragionando con meco, e io con lui.

"Stampare" in un testo letterario

Fahrenheit 451 e il rapporto con la stampa step#6

Galaxy 195102.jpg"Fahrenheit 451" è un libro di Ray Bradbury (qui a sinistra la copertina del breve romanzo), pubblicato nel 1953, ed arrivato in Italia con il nome di "Gli anni della Fenice". Il romanzo ambientato in USA nel 1960,  descrive un futuro distopico in cui i libri vengono completamente banditi, e per questo motivo viene creato un corpo di vigili del fuoco speciale, che invece di estinguere gli incendi li appicca nella casa della gente che possiede dei libri. 
Il protagonista del racconto, Guy Montag, fa parte di questo corpo speciale, e via via nello svilupparsi della trama vedremo il cambiamento del suo pensiero per quanto riguarda il suo mestiere, infatti un episodio in particolare lo colpisce: una anziana signore pur di non abbandonare i suoi preziosi libri, si lascia ardere viva insieme a tutta la sua casa. Da quel momento in poi il protagonista, comincerà a salvare diversi testi ed appassionarsi alla letteratura, e dopo varie peripezie (tra cui l'abbandono da parte della moglie), è costretto a rifugiarsi sulle sponde di un fiume dove trova un gruppo di uomini che si sono estraniati dalla società per proteggere il patrimonio letterario umano.
Il romanzo termina con una bomba nucleare che cade sulla città, allora il protagonista e i suoi nuovi compagni corrono in città per soccorrere i sopravvissuti (fonte).
L'autore dimostra un profondo disprezzo rispetto al governo, infatti nell'opera la censura della stampa va a riferirsi all'interferenza dello Stato nel mondo dello spettacolo. Questo punto di vista è dovuto al momento vissuto dall'autore, che in prima persona è spettatore della tensione della Guerra Fredda e alla paura di una nuova guerra che questa volta sarebbe sicuramente stata una guerra nucleare.
Da qui potremmo anche dedurre una visione autobiografica del romanzo: l'autore potrebbe essere il protagonista che approfitta della guerra nucleare per reimmettersi nella società da cui si sente estraniato ed escluso. 

"Stampare" nella pubblicità

"Stampare" nella pubblicità step#5

Nel mondo pubblicità l'azione di stampare viene vista in due diverse direzioni: può essere o esaltata o "denigrata". In quest'ultimo caso il senso è quello di mostrare le nuove tecnologie proposte a discapito della vecchia stampante. Un esempio è lo spot del colosso americano Apple, in cui si dimostrare l'efficienza del digitale, che supera quella della carta stampata (spot ).
Nel caso in cui la stampa venga esaltata, è riferito al fatto che la carta stampata più del digitale, è capace di farci emozionare, come ad esempio il rivedere una vecchia foto può trasmetterci gioia, tristezza o addirittura angoscia. Uno spot che tratta questo punto di vista è una pubblicità televisiva dell'azienda HP, in cui viene presentata una nuova stampante per le foto, capace di farle in maniera istantanea. Quello che colpisce è sicuramente l'uso fatto dai protagonisti dello spot (presente qui sotto).


"stampare nella mitologia"

"Stampare" nella mitologia  step#4

Risultato immagine per dio thotLa stampa è una delle invenzioni moderne che nelle civiltà antiche, o classiche, non è presente. Nei miti e nelle leggende vi è la presenza di colei che l'ha preceduta, la scrittura. 
La scrittura venne considerata dagli egizi come un dono divino, messo a disposizione dal dio Thot (dio della sapienza e della scrittura, raffigurato nell'immagine), che lo presenta al re di Tebe Thamus; il re vede in questa invenzione una "scusa" per dimenticare, per mettere in secondo piano la memoria. Thot allora difende la propria invenzione ponendola come "medicina della memoria" cioè come ciò che mi permette di ricordare velocemente.
Il mito viene citato e analizzando nel Fedro di Platone, potremmo anche dire che è proprio grazie a lui se questo mito è pervenuto fino a noi(commento al dialogo di Platone qui).
Nel mondo moderno, invece, ciò che di più si potrebbe avvicinare al mito è certamente la fumettistica. 
Spider Man (Jusko).jpgIl fumetto ha permesso dagli anni '30 circa, di diffondere idee di giustizia e coesione (come quelli diretti dalla nota casa Marvel), ma ha permesso anche la denuncia sociale in alcune situazioni, come il fumetto contemporaneo "The Massive" di Brian Wood, dove in un mondo distopico, post-apocalittico, sottolinea le differenze tra le classi sociale dovute al capitalismo (pagina Wikipedia).
Per quanto riguarda la stampa, e il giornalismo in generale abbiamo nei fumetti l'esempio di Spiderman. Il fumetto nacque nel 1962 e narra la storia di un ragazzo, Peter Parker, che morso da un ragno radioattivo, riceve le abilità da ragno (sparare ragnatele, arrampicarsi sulle pareti..). Peter Parker oltre ad essere un supereroe è anche un attivo fotografo freelance che lavora nel Daily Bugle, a cui vende le sue foto di Spiderman. Del fumetto ci sono varie versioni e pubblicazioni.

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Approfondimento step#24