"Stampare" nella scienza applicata

La stampa e l'elettromagnetismo step#19

La stampa deve la sua longevità alle capacità di molti uomini(e nel mondo contemporaneo ad aziende), che hanno modificato i metodi di stampa, nel corso del tempo. Questo è stato possibile anche grazie a studi di origine scientifica, come studi chimici o fisici legati alla materia e al suo comportamento. Uno dei metodi di stampa più usati nel XXI secolo è l'uso di stampante laser.
La stampante laser, a toner, sfrutta gli studi sull'elettromagnetismo per mettere all'inchiostro di aderire il meglio possibile alla pagina su cui stampare, infatti la stampante è composta principalmente da tre componenti:
-laser, che serve a neutralizzare le cariche positive che si trovano sul tamburo, in pratica crea gli spazi bianchi della pagina, ma anche carica negativamente delle zone, in corrispondenza dei segni (tutti i caratteri o le immagini da stampare vengono rilette come insieme di punti); 
-tamburo, è un cilindro che inizialmente viene caricato positivamente, poi su di lui viene ridisegnata la pagina da stampare, grazie al laser. Dopo questa operazione il tamburo passa sulla pagina che viene carica negativamente, affinché i caratteri positivi possano aderire meglio alla pagina;
Esempio di linee di forza di un
campo magnetico.
-toner, è il pigmento utilizzato nella stampa. Si attacca al tamburo poiché viene caricato negativamente, così da occupare le zone positive.
L'elettromagnetismo è un fenomeno osservabile empiricamente nella quotidianità, basti pensare all'attrazione tra due calamite, dovuto al fatto che intorno ad ognuno di esse si creano dei campi magnetici, cioè dei campi di forze che si orientano. Le forze vengono idealizzate per creare il concetto di "linea di forza", che permettono di studiare meglio il fenomeno. Le linee di forza sono orientate dal polo positivo al polo negativo(ogni magnete infatti è formato da due poli di carica opposta, che si trovano agli estremi di esso) e creano un campo che viene detto "chiuso".
Il campo magnetico più importante in natura, è quello gravitazionale, che permette al pianeta di proteggersi dai venti solari, cioè fu una della condizioni che permise la nascita della vita sulla Terra.

"Stampare" nella cronaca

Il caso di Charlie Hebdo step#18

François Cavanna, cofondatore
di Charlie Hebdo.
Nella società odierna il genere parodistico del passato (per esempio "L'Orlando Furioso " di Ariosto), ha cambiato volto, infatti mentre nel passato la parodia era un genere che rideva beffardo di situazioni verosimili, adesso, nel 2020 si ha della parodia una concezione sempre più strettamente legata al mondo politico. Questo accade soprattutto in Italia dove grazie a personaggi come Crozza (comico televisivo, che incentra la sua comicità sulla sfera politica), la parola "parodia" è diventata sinonimo di "satira politica". Ovviamente, il fenomeno descritto poc'anzi, si presenta anche nel mondo della stampa, tramite articoli ma soprattutto vignette, le più famose sono quelle del giornale satirico francese "Charlie Hebdo". Il settimanale nasce nel 1960 come mensile, da un'idea di Georgies Bernier e François Cavanna, e fu definito da loro stessi come "bête et méchant", cioè "stupido e cattivo". Il mensile divenne settimanale, ed in seguito riuscì a pubblicare anche fuori dalla Francia, e divenne famoso soprattutto per le sue vignette crude ed aspre e che nel corso del tempo hanno fatto scattare numerose polemiche.
Motto "Je suis Charlie".
Il giornale è stato al centro dell'attenzione pubblica nel 2015, precisamente il 7 gennaio, quando due uomini armati entrarono nella sede del giornale aprendo il fuoco contro i vignettisti e i redattori del giornale, mietendo 12 vittime, inoltre uscendo dalla sede, uccisero altre tre persone mentre stavano fuggendo dal luogo della strage grazie ad una Citroen C3. Il motivo dell'attentato deve essere cercato negli argomenti trattati dal giornale, infatti tutto fu causato per "l'ampio trattamento" della figura di Maometto, e questo fu confermato anche da Al-Qaida, che rivendicò l'attentato.
Per la società, l'attentato non fu visto come indirizzato ad una singola testata giornalistica, ma alla libertà di stampa e di parola, ed infatti ci furono molte manifestazioni, in tutto il mondo, che posero come loro slogan la famosa frase "Je suis Charlie" per mostrare la propria solidarietà verso il giornale, ai parenti delle vittime e anche alla nazione francese.
Esempio di vignetta. Questa
fu pubblicata ad una settimana
dall'attentato.
Come suddetto il motivo scatenante fu la sfacciataggine con cui la testata usò certe parole, e figure all'interno dei loro articoli e vignette, cosa che ovviamente l'attentato non ha fermato(come giusto che sia). C'è però da precisare il tipo di umorismo su cui punta la testata che è quello del black humor, che molte volte indigna, o addirittura arriva ad offendere certi gruppi di persone (che possono essere anche intere comunità, o nazioni), per come usa certi fatti o come li racconta, arrivando anche a toccare livelli alti di blasfemia. Numerosi sono gli esempi che possono essere scritti, poiché basta digitare su un motore di ricerca "Charlie Hebdo" ed andare sulla sezione "immagini" per poter visionare tutte le vignette da loro pubblicate, ma voglio attenzionare quello di una vignetta creata per il terremoto in Italia(2016).
La vignetta è stata ampiamente criticata perché paragonava le vittime di amatrice, ancora sepolte sotto le macerie, ad una lasagna al forno (vignetta). Il fatto che forse ha fatto più scandalo è quello che a criticare la vignetta sono state le persone che l'anno prima erano scesi in piazza per manifestare la solidarietà verso la testata giornalistica, e che quindi non avevano realmente capito chi, o cosa avessero difeso. In conclusione la libertà di parola deve essere usata con buonsenso, ed ovviamente nessuno può limitare quella dell'altro, ma in un mondo così tanto ormai globalizzato, tutti ci sentiamo in grado di esprimere giudizi su tutto ciò che ci circonda, facendoci a volte trasportare dalle tendenze del momento, che vanno in realtà in contrapposizione con le nostre idee.

Abbecedario

Abbecedario "stampare" step#17

A come Amanuense, monaco che ricopiava a mano i libri.
B come Brother Industries Ltd., azienda giapponese, produttrice di stampanti.
C come Cliché, calco di stampa.
D come Digitale, metodo di stampa.
E come Engelmann Godefroy.
F come Fumetto.
G come Giornale.
H come Hachtel, città natale di Mergenthaler Ottmar.
I come "Indice dei libri proibiti", lista dei titoli dei libri che secondo la Chiesa non andavano pubblicati e/o stampati. 
J come Johannes Gutenberg, inventore della stampa a caratteri mobili.
K come Koening, inventore della prima stampante con motore a vapore.
L come Linotype, macchina di stampa.
M  come Mergenthaler Ottmar, soprannominato "secondo Gutenberg", inventore della Linotype.
N come Nicolas Robert, inventore della macchina continua.
O come Offset, metodo di stampa.
P come Pagina.
Q come Quadricomia, indica il sistema di colori usato dalle stampanti.
R come Remondini, principale casa editrice italiana (XVII-XIX).
S come Stampa 3D, metodo di stampa moderno.
T come Tipografia, metodo di stampa.
U come USB, metodo di collegamento usato anche dalle stampanti moderne.
V come Vassoio della stampante.
W come Wittenberg, porta su cui Lutero affissò le sue 95 tesi.
X come Xilografia, metodo di stampa.
Y come  "Yachtsman's scrapbook"libro di Loubat, curò la pubblicazione di vari codici antichi.
Z come Zecca di Stato, luogo in cui venie "stampata" la moneta dello Stato.

I protagonisti della stampa

Ottmar Mergenthaler "il secondo Gutenberg" step #16

Francobollo tedesco del 1954,
per celebrare i 100 anni dalla
nascita, Wikipedia.
Il mondo della stampa ha al suo interno numerose figure di spicco, che sono state importanti per il suo sviluppo, e che hanno permesso che questa risorsa arrivasse fino a noi con il volto con cui la conosciamo. Uno tra questi è sicuramente Ottmar Mergenthaler, l'inventore della linotype. Mergenthaler era di origini tedesche (nacque il 10 maggio 1854 a Hachtel), era il terzo di tre figli di un insegnante e fin da piccolo mostrava interesse e capacità nell'ambito della meccanica. Il padre non poté sin da subito pagargli gli studi (doveva pagare quelli dei fratelli più grandi ), e per questo motivo cominciò a lavorare fin da piccolo nella bottega di un orologiaio.
Nel 1872 emigrò negli Stati Uniti(divenne cittadino a tutti gli effetti nel 1878), e andò a lavorare a Washington nella bottega del figlio del suo maestro orologiaio. Nella bottega affinò le sue tecniche e presto ne diventò comproprietario, grazie anche all'accrescersi della sua fama acquisita grazie ai numerosi brevetti depositati.
Tastiera di una linotype,
Wikipedia.
 Il progetto più importante fu sicuramente la linotype: questa stampante permetteva di stampare i caratteri (una vera e propria forgiatura), che in un secondo momento venivano posti manualmente per comporre la pagina. La macchina era complessa, ma i passaggi erano molto lineari, infatti erano presenti pompe, leve ed elevatori che permettevano sia al metallo fuso di porsi nella matrice del carattere, sia la fuori uscita del carattere forgiato, inoltre era presente una tastiera che facilitava l'inserimento delle lettere che componevano le pagine da stampare.
Il New York Tribune, ora
sito del Pace Plaza.
La linotype fu inventata (per quanto si racconta) anche grazie ad un certo Charles Moore che si presentò nella bottega di Mergenthaler, proponendogli la sua invenzione una macchina per stampa su carta, che però non funzionava, e gli chiese di apportargli delle modifiche, cosa che fece impiegando ben 10, alla fine dei quali riuscì nella creazione della macchina.
Il creatore della linotype, si trasferì a Baltimora(dove morì nel 1899) durante i dieci anni di lavoro, e presento nel 1886 la sua creazione al New York Tribune, proprietà di Whitelaw Reid, che aveva incentivato i suoi studi.
Possiamo tranquillamente dire che Ottmar Mergenthaler fu l'inventore della stampa moderna, cioè è constatabile che i metodi di stampa postumi, non furono altro che modifiche della linotype, come per esempio la stampa offset, che impiegava fogli di alluminio prestampati, trattati per fare aderire all'inchiostro soltanto nelle incisioni fatte a laser.

"Stampare" nella storia

"Stampare" nel Novecento step#15

Esempio di stampante offeset, Wikipedia.
Il Novecento è stato, sicuramente, uno dei secoli più costellati di eventi di rilevanza mondiale, infatti basta considerare le due guerre mondiali(che stravolsero gli equilibri economici, demografici e sociali che si erano instaurati nei primi anni del secolo), o la diffusione di internet(forse la più grande eredità che ci ha lasciato il Novecento). 
Il verbo stampare in questo secolo cambia completamente significato: passa a riferirsi da carta stampata con ancora un metodo facilmente riconducibile a quello usato da Gutenberg (carta stampata per trasferimento diretto, cioè la matrice della pagina da stampare a contatto con la carta), a carta stampata con metodi digitali in cui la pagina da stampare non è altro che un'informazione espressa tramite codici.
Prima pagina dedicata
all'impresa di Fiume
13 settembre 1919.
All'inizio del secolo, la stampa diventa più accessibile(anche per quanto riguarda i costi del produttore) grazie allo sviluppo della stampa offset, cioè una stampante che andava a imprimere l'inchiostro tramite una lastra di alluminio su cui era incisa la pagina. Il foglio di alluminio era trattato in modo tale che le parti incise fossero lipofile (l'alluminio è un materiale idrofilo), così da far ben aderire l'inchiostro, che poi veniva a contatto con la matrice che tratteneva l'inchiostro e lo trasferiva alle pagine tramite contatto diretto.
Prima delle due Guerre la stampa era il più grande mezzo di comunicazione, ed era utilizzato anche come oppiaceo per le masse (come successe con la tv, ricordiamo l'Istituto Luce), considerata la vera e proprio "quarta potenza" della politica. La stampa fu vista in una prospettiva completamente diversa dopo il 1945: il mondo iniziò sempre di più globalizzarsi e la stampa (insieme a radio e televisione) era uno dei mezzi privilegiati per la circolazione di informazioni. Dal punto di vista sociale risultò il miglior modo per combattere l'analfabetismo (obbiettivo fissato durante il '900), infatti i costi di stampa sempre minori, permisero a più strati della società la possibilità di comprare testi stampati.
Stampante digitale, Wikipedia.
Riguardo la stampa l'evento più importante durante il XX secolo fu sicuramente la stampa digitale: le matrici da stampare furono compattate in codici, e la stampante cominciò a stampare tramite laser (la prima nel 1969). Questo fece crollare i costi e i tempi di produzione, e inoltre aumentò a dismisura la precisione di stampa.
La stampa in seguito si differenziò in diversi tipi di stampa, che sfruttano diversi tipi di stampanti per esempio quelle a toner, a inchiostro, ma alcune hanno mantenuto la stampa laser (rispetto alle altre sono stampanti di piccole dimensioni). Questa differenziazione fu ciò che portò alle "stampanti domestiche", infatti già nel 1982, fu progettata la prima stampante laser da tavolo, dalla Canon.
Alla fine del secolo la stampa laser permise i primi prototipi di stampanti 3D, anche se a causa degli alti costi, le prime stampanti di questo tipo avranno prezzi accessibili solo nel secolo successivo (approfondimento stampante 3D qui).

"stampare" nella storia

"Stampare" nell'Ottocento step#14

Prima pagina del The Times
del 6 luglio 1863.
Fonte wikipedia.
Nell'Ottocento, lo "stampare" divenne una delle attività più importanti all'interno della società, soprattutto per quelle giunte ad un certo livello di industrializzazione, infatti si sviluppano alcuni dei giornali a livello mondiale come l'inglese "The Times" (nato negli ultimi anni del settecento per volontà di John Walter).
La stampa risente dell'eredità del Settecento, soprattutto per quanto riguarda la tecnologia sviluppata nel secolo precedente ovvero la macchina continua di Robert, che venne migliorata dai fratelli inglesi Fourdrinier, che la modificarono in grandezza e qualità meccanica, potendo così produrre fogli di carta migliori e di larghezza più ampia. Ovviamente non si ci fermò lì, ma si continuo a migliorare i macchinari per agevolare il più possibile il processo di stampa. Ad esempio nel 1822 William Church riuscir ad aumentare la produzione di caratteri, nel 1835, grazie a Godefroy Engelmann, si perfeziono la cromolitografia (una sua invenzione), cioè adesso era molto più semplice stampare a colori grazie a stampi chiamati cliché, ovvero stampi i zinco, con cui si potevano sovrapporre i colori, anche se per le sfumature, doveva sempre esserci un intervento materiale.
Linotype, Museo della
tecnica, Vienna.
l'evento più importante nel mondo delle invenzioni per la stampa, fu sicuramente l'invenzione della linotype, o linotipo in Italia, che fu inventata nella sua versione migliore nel 1881(versioni precedenti sono da ricondurre al 1840) dal tedesco Ottmar Mergenthaler. La macchina si compone da una tastiera a caratteri(come le future macchine da scrivere), che cliccati fanno muovere la matrice della lettera. Quando il tecnico("il linotipista"), finisce di pigiare tutte le lettere che formano la riga, le matrici vengono indotte in dei canali chiamati magazzini, dove veniva in seguito indotto il piombo fuso, e così stampata la lettera. Le lettere sì stampate cadevano dopo un breve periodo di tempo(erano inizialmente trattenute da alcuni denti presenti alla fine del canale, infatti la matrice veniva spostata dopo poco dalla stampa), e poi manualmente veniva creata la pagina.
In conclusione si potrebbe affermare che l'Ottocento fu un secolo proficuo per il mondo della stampa, e dove il verbo stampare venne usato molto più spesso per delineare azioni quotidiane.

"Stampare" nella storia

"Stampare " nel settecento step#13

Opera di San Alfonso
 De Liguori,
stampata dalla famiglia Remondini
Dopo la rivoluzione della stampa di Gutenberg, in Europa la stampa si afferma definitivamente nel Seicento e nel Settecento. In quest'ultimo periodo lo "stampare" porta dentro di sé un nuovo significato, ovvero quello di guadagno, infatti in Europa vengono fondate numerose tipografie, anche di grandi dimensioni come quella dei Remondini di Bassano del Grappa, che aiutano ad aumentare anche il numero di volumi presenti nei centri di commercio librario come ad esempio quello di Lipsia (la fiera del libro di Lipsia è una delle più importanti di Europa, nata nel XVI secolo), che vide tra il 1765 e il 1800 il numero dei titoli presenti passare da 1384 a 3906.
Le tipografie così cominciarono ad essere parte di un commercio molto ampio in cui cominciarono ad insorgere i primi problemi, uno tra tutti la proprietà intellettuale delle opere: le opere stampate venivano considerate di proprietà del tipografo, e non dell'autore. Il primo paese che riuscì a ovviare il problema fu l'Inghilterra con il Copyright Act (1709), emanato sotto il regno della regina Anna, che dava all'autore un'esclusiva di ventuno anni sull'opera. Nelle altre nazioni Europee si dovrà aspettare circa novant'anni prima che vengano emanate leggi simili sulla proprietà intellettuale, in particolare in Francia si avrà prima nel 1777, e poi nel 1791(una delle leggi rivoluzionarie) e in Italia verrà emanata nel 1801 dalla Repubblica Cisalpina.
Frontespizio
dell'Encyclopedié,
Wikipedia.
Tutta questa disparità tra "colleghi" porto a una profonda differenza tra le condizione economiche degli scrittori inglesi e degli scrittori europei: mentre in Inghilterra lo scrittore ricopriva una professione vera e propria, quindi viveva di ciò che scriveva, nel resto d'Europa lo scrittore era costretto a vivere in condizioni precarie, dovendo molte volte lottare con lo stampatore per avere un compenso, o addirittura essere costretto a diventare stampatore delle proprie opere(pratica molto diffusa in tutto il '700). Quest'ultimo fenomeno portò ad avere figure ibride tra l'editore, e il libraio(figure che poco prima si stavano distinguendo e separando).
La moltitudine di tipografie permise un abbassamento dei costi dei libri stampati (anche per concorrenza) e questo permise a un pubblico sempre più largo, ad avvicinarsi alla lettura. I libri che vennero stampati in questo secolo abbracciano tutti gli interessi della popolazione, quindi abbiamo sia una lettura erudita, come testimonia la stampa della "Encyclopédie" di Diderot e D'Alembert, ma anche una lettura popolare legate al venditore ambulante. 
La macchina di Robert,
Wikipedia.
Lo "stampare" durante il secolo va avanti non solo in numero di stampe, ma soprattutto nelle modalità, infatti è un mondo che continua ad evolversi, grazie a innovazioni come la "macchina continua" di  Louis Nicolas Robert: fu una delle invenzioni più importanti per quanto riguarda la produzione di carta (basti pensare che è il metodo ancora oggi utilizzato, cambiano soltanto le dimensioni e i materiali di cui è formata la macchina), infatti lo scarseggiare di stracci(elemento essenziale per la produzione delle pagine dei libri) portò ad adoperarsi con altri materiali, in questo caso la pasta di legno, che fece abbassare i costi di produzione della carta.
La macchina era formata da una tramoggia, da una ruota a tazze, da una griglia e da due cilindri. Si versava la pasta di carta raffinata nella tramoggia, la ruota a tazze la versava sulla griglia(dove sgocciolava l'acqua in eccesso), e concludeva il suo percorso tra i due cilindri, da cui usciva il foglio di carta finale.
Un altro passo importante fu quello della Litografia, che nacque nel Settecento, ma ebbe la sua massima espressione nell'Ottocento.

"Stampare" nella storia

Le conseguenze della stampa fino al 1600 step#12 parte 2

La prima cosa per cui fu usata la stampa nel 1500 fu quella di diffondere idee, soprattutto religiose. I bassi costi permisero a più fasce della popolazione di comprare libri e volumi vari, permettendo un assottigliamento delle differenze culturali all'interno della piramide sociale.
Lutero illustra le sue 95 tesi
appena affisse,

Ferdinand Pauwels.
Uno dei primi libri redatti e pubblicati fu ovviamente la Bibbia (ancora oggi il libro più stampato al mondo), questo permise alla Chiesa Cattolica di esprimere ancora meglio il proprio potere sulla cultura , ma da lì a poco la stampa fu utilizzata  anche da Martin Lutero: un teologo e accademico tedesco , che fu il primo a denunciare le "oscenità" all'interno della Chiesa, soprattutto per quanto riguardava il comportamento dei suoi componenti. Lutero pubblicò le sue 95 tesi, un elenco, che secondo tradizione affisse alla porta della chiesa del castello di Wittenberg, in cui criticava punto dopo punto la Chiesa di Roma, la Dottrina Cattolica, ma soprattutto la dissolutezza dei membri ecclesiastici.
La fortuna di Lutero fu quella di trovare diversi principi tedeschi (ricordiamo che il territorio dell'odierna Germania era diviso in diversi piccoli principati, dipendenti dall'imperatore che veniva eletto tra i principi), che per essere indipendenti dalla Chiesa, appoggiarono le sue idee commissionando anche la stampa delle tesi, dando vita al periodo della  della cosiddetta "Riforma protestante": si ebbe un secondo scisma che questa volta interessò soltanto l'Europa, che mise in contrapposizione i sostenitori della Chiesa e quelli di Lutero.
Stampa del Concilio di Trento tenutosi
nella Chiesa di Santa Maria Maggiore
Lo scisma sarà causa di diverse guerre e scontri in Europa (come la strage della Notte di San Bartolomeopoiché la Riforma portò un'ondata di apertura verso alternative religiose come quella di Calvino e alcuni Stati si schierarono a favore della Chiesa, come per esempio la Spagna.
Agostino Carracci, Frontespizio della prima edizione illustrata della Gerusalemme Liberata, 1590.jpg
Frontespizio della I edizione della
"Gerusalemme liberata"
,
a cura di Agostino Carracci
Da lì a poco la stampa visse uno dei suoi momenti più bui della sua storia perché la Chiesa Cattolica andò a rispondere alla Riforma con la Controriforma: un provvedimento travagliato che vide l'interesse di diversi Papi con idee contrastanti (come Giulio II, favorevole ad un confronto con i luterani, e Paolo IV, convinto del fatto che la riforma doveva essere fatta solo dalla sede petrina), e che portò ad un rinnovamento dal punto di vista spirituale, teologico e liturgico.
La Controriforma fu stilata durante il Concilio di Trento.      
Uno dei provvedimenti previsti era quello di stilare un elenco di libri, in continuo aggiornamento, chiamato Indice dei libri proibiti, e che raccoglieva i titoli dei libri banditi dalla Chiesa, perché ritenuti dannosi. L'Indice avrà un importante ruolo nella vita di alcuni scrittori, come quella di Tasso, ossessionato dalla paura che la sua opera "Gerusalemme liberata", venisse inclusa in esso, e infatti per questo motivo la riscriverà chiamandola "Gerusalemme conquistata", nonostante il Congresso dell'Indice (l'organo con il compito di curare l'Indice), aveva dato il via libera alla prima edizione.

"Stampare" nella storia

La declinazione del verbo dal 500 al 1600 step#12 parte 1

Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, a fare da padrone nella scena mondiale è sicuramente l'oriente con il suo Impero Romano, che rimarrà una certezza per circa altri mille anni.  L'Impero Romano D'oriente, fece pur non volendo da tramite tra Asia e Europa, esportando anche nuove tecnologie, tra queste la stampa. La stampa fu inventata in Cina (600 circa, anche se qualche studioso suppone che sia un'invenzione antecedente), e inizialmente si adoperavano degli stampi in legno che permettevano un aumento della produzione di testi scritti. I primi testi stampati furono degli insegnamenti buddisti, ma non mancano i libri, infatti il primo testo completamente stampato fu prodotto nell'800 circa e si parla de "Il Sutra del Diamante" (Wikipedia): un libro che parla di un dialogo del Buddha, e che quindi ha una grande rilevanza dal punto di vista religioso-spirituale.
Sutra di Diamante, immagine dal web
La stampa rimarrà un qualcosa di poco utilizzato perché i carattere incisi in stampi di legno o di argilla (come si farà successivamente), non permettevano una veloce copia dei testi della società occidentale, dove la cultura era un qualcosa riservata a pochi e inoltre esisteva la figura dell'amanuense: generalmente faceva parte della comunità ecclesiastica, ed aveva il compito di trascrivere a mano diversi volumi, e generalmente erano scritti filosofici soprattutto di pensiero cristiano oppure ritenuti importanti, come gli scritti di Aristotele, visti come i più importanti dopo la Bibbia. A causa di questa "discriminazione", molti scritti verranno persi parzialmente o totalmente, questo è il caso di numerosi testi latini, che per lunghezza (per trascrivere un libro un amanuense impiegava circa un anno), o per contenuti, sono stati messi e quindi perduti.
Xilografia che mostra la stampa
a caratteri mobili,

fonte Wikipedia
Tutto questo rimarrà invariato fino al Medioevo. Nel rinascimento l'uomo comincia a interessarsi al mondo che lo circonda e inoltre comincia a affinare tecniche di lavorazione di nuovi materiali, ovvero i metalli. Questo aiutò Gutenberg, un orafo tedesco(conosceva bene le tecniche di lavorazione dei metalli),a proporre un nuovo metodo di stampa: la stampa a caratteri mobili. Questo metodo (che esisteva già in Cina da circa 400 anni) consisteva nel disporre i caratteri su una pagina preimpostata (si creava la matrice della pagina), che al contrario della Xilografia era molto meno costosa, perché a differenza di quest'ultima la matrice non in legno, era molto più resistente, di conseguenza non era necessario riprodurla spesso.
La stampa proposta da Gutenberg ebbe molto successo per velocità e costi, infatti permise la realizzazione di circa 12 milioni di copie di otre 30 mila titoli in soli 50 anni.
Da lì a poco la stampa permise uno sviluppo culturale più omogeneo.
Nello scenario europeo è importante sottolineare il ruolo dell'Italia: fu il secondo paese europeo in cui vennero stampanti dei libri grazie Conrad SweynheymArnold Pannartz, giunti sulla penisola probabilmente per volere di Nicola Cusano. Abbiamo quindi le stampe di libri come il De oratore, ma anche volumi di grammatica per ragazzi come il Donatus pro Puerilis, oggi disperso.



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Approfondimento step#24